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Oggi l’intervento di Conte in parlamento: “Nulla di incostituzionale nei miei atti”

Oggi il premier Conte interverrà in parlamento. Repubblica ha lanciato alcune anticipazioni sul suo discorso. Il senso di tutto sarà: rivendicare la legittimità dei suoi decreti, allontanare il senso di accerchiamento e scacciare la sensazione di essere stato timido nelle aperture. “Non c’è niente di incostituzionale in quanto fatto finora dal governo”, scandirà in Parlamento Giuseppe Conte. Di più: “Tutti i provvedimenti assunti – sarà il ragionamento dell’avvocato che guida i giallorossi – sono costituzionali”. Da quarantott’otto ore, il premier è vittima del fuoco amico – si fa per dire – di Matteo Renzi, al centro delle proteste dell’opposizione e delle lamentele di alcuni governatori. E delle opposizioni, con la Lega che ha addirittura occupato il parlamento.

Giuseppe Conte ha annunciato che andrà prima alla Camera dei Deputati e poi al Senato “per un’informativa urgente sulle iniziative del Governo per la ripresa delle attività economiche”. L’informativa sarà una risposta alle critiche che negli ultimi giorni sono arrivate al governo dalle regioni e da alcune parti politiche, dopo l’annuncio di Conte relativo alla cosiddetta “Fase 2”. Le critiche sono arrivate sia dall’opposizione che da Matteo Renzi, che è leader di Italia Viva, parte del governo e della maggioranza.

In un’intervista a Repubblica Renzi ha detto che il governo sta calpestando la Costituzione e fuggendo dal Parlamento. Altre critiche sono arrivate dai presidenti di centrodestra delle regioni, che hanno scritto una lettera al ministro degli Affari regionali Boccia, al governo e al presidente della Repubblica in cui chiedono la libertà di “applicare nei loro territori regole meno stringenti di quelle previste a livello nazionale”.

Altro tassello fondamentale del discorso sarà: “Basta Dpcm per i provvedimenti da adottare nella Fase 2”, ma tutto passerà dal normale iter parlamentare. Sarà questo quello che dirà oggi alla Camera e al Senato dove è atteso per riferire sulla situazione. Ma l’unico modo di agire – si legge nell’anticipazione – in modo rapido e flessibile, durante la fase critica dell’emergenza, erano proprio i Dpcm, “non c’erano altri strumenti”.

 

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