151 voti: sono questi, al momento, quelli considerati “sicuri” al Senato. Ne mancano una decina, al premier Conte, per poter affrontare in Parlamento la sfida a Matteo Renzi senza paura di un salto nel buio, con la crisi che potrebbe improvvisamente sfuggirgli di mano. Al Senato è nato in queste ore il gruppo MAIE-Italia23, “per costruire uno spazio politico che ha come punto di riferimento Giuseppe Conte”. La conta, però, non è finita.

Il senso è questo: nessuno vuole il voto, ma non si può accettare qualsiasi compromesso pur di evitare il ritorno alle urne. Anche perché, nonostante le trattative, la maggioranza è ancora da costruire. I 151 voti dati per certi sono 92 del Movimento, 35 del Pd, 8 delle Autonomie, 16 del Misto. Ne mancano dieci per sopravvivere e qualcosa potrebbe succedere all’interno di Italia Viva, visto che Riccardo Nencini, Vincenzo Carbone, Eugenio Comincini, Leonardo Grimani, Gelsomina Vono e Donatella Conzatti sono dati per incerti. Attenzioni rivolte anche a Forza Italia. Certezze, però, non ce ne sono.
C’è poi il problema, non secondario, dei 151 voti considerati blindati. Salvini ha colto subito la palla al balzo annunciando: “Molti grillini seri stanno bussando alla nostre porte”. Propaganda, ovviamente. Ma un po’ di preoccupazione monta. Le trattative continuano, in attesa di uno scontro in Senato ancora tutto da definire.“Negava aiuti alimentari Covid a stranieri e anziani”. Arrestata sindaca della Lega