Un governo nel caos, segnato da mille scontri. Con Conte che smentisce Salvini sul caso Russiagate e i Cinque Stelle che abbandonano l’aula come segno di protesta per l’apertura del premier alla Tav. Il presidente del Consiglio, innanzitutto, che ha riferito al Senato sulle vicende di Mosca: “Gianluca Savoini non riveste e non ha rivestito alcun incarico come consulente di membri del governo”. Alla cena del 4 luglio con il presidente Putin, come aveva scritto Repubblica, era stato invitato su richiesta di Claudio D’Amico, consigliere di Matteo Salvini.
ha poi aggiunto: “Nessun membro del governo si è discostato dalla linea di adesione alla Nato. Nessuna forza politica avrebbe potuto imprimere rapporti internazionali in forza dei rapporti intrattenuti con altre forze politiche di altri Paesi. Se oggi sono qui davanti a voi, è in ragione del mio ruolo e del fatto che nutro profondo rispetto che nutro nei confronti di quest’Aula. Non mi sono mai sottratto al confronto con voi. Da questo consesso ho ricevuto la fiducia per l’incarico di presidente del consiglio e in questo consesso tornerò ove maturassero le condizioni per la cessazione anticipata del mio incarico”.
Conte ha promesso: “Mi adopererò perché tutti i miei ministri e gli altri membri del governo vigilino con massimo rigore affinché negli incontri governativi siano presenti solo ed esclusivamente persone accreditate ufficialmente che siano tenute al vincolo della riservatezza”. Scontro aperto, invece, con i Cinque Stelle, contrari alla realizzazione della Tav e assenti dall’aula.Trump trema sul Russiagate: “Possibile incriminarlo a fine mandato”