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Coronavirus, in Cina pena di morte per chi nasconde i sintomi e dichiara il falso

In Italia si sta dibattendo molto sull’irresponsabilità della popolazione che non rispetta le direttive del governo per il contenimento del coronavirus. In altri Paesi, però, la situazione è analoga. In Cina, ad esempio, sono arrivati addirittura a una soluzione estrema: nascondere intenzionalmente o riportare in modo errato i sintomi legati al coronavirus costituisce un reato che potrebbe comportare la pena di morte, secondo un avviso emesso il 15 febbraio scorso da un Tribunale cinese. Lo riferisce il portale di Nessuno Tocchi Caino. Anche nascondere un viaggio effettuato potrebbe costituire un crimine, aggiunge l’avviso. Qualsiasi residente responsabile di diffondere ulteriormente il coronavirus può essere accusato del crimine di messa in pericolo della sicurezza pubblica mediante mezzi pericolosi, ha scritto il quotidiano ufficiale Beijing Daily.

“In casi estremi”, ha aggiunto il quotidiano cinese ripreso da Repubblica, i trasgressori “potrebbero essere condannati a 10 anni di reclusione, ergastolo o morte”. La Commissione Sanitaria Nazionale cinese il 15 febbraio ha inoltre introdotto divieti nei confronti di chiunque abbia tosse, febbre o qualsiasi altra malattia di viaggiare su strada, ferrovia o aereo.

Intanto, “tutta Italia sarà zona protetta”. Tutti gli spostamenti sono vietati se non per comprovate necessità, in tutto il paese come fino a oggi era avvenuto in Lombardia e nelle 14 province focolaio dell’epidemia di Coronavirus. Lo ha annunciato il premier Conte in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, confermando quanto preannunciato il ministro per i Rapporti con le Regioni, Francesco Boccia, parlando di “progressiva omogenizzazione delle regole su tutto il territorio nazionale”.

“I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e ahimè anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora. Ho deciso di adottare subito misure ancora più stringenti, più forti”. Il provvedimento è quello atteso e ormai ritenuto inevitabile: “Sto per firmare un provvedimento che possiamo sintetizzare come ‘io resto a casa’. Non ci sarà più una zona rossa nella penisola. Ci sarà l’italia zona protetta”, ha detto il premier, invitando la popolazione a rispettare le regole e le direttive.

 

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