Tempi duri, questi, per gli italiani, costretti a fare i conti da un lato con i reali rischi legati alla diffusione del coronavirus, e dall’altro con la psicosi dilagante in tutto il Paese. Quella che, per intenderci, ha spinto migliaia di famiglie fuori dalla zona rossa a saccheggiare i supermercati per prepararsi a un eventuale isolamento. O a fare incetta di mascherine e prodotti per l’igiene. Un terrore diffuso che sembra non aver risparmiato nemmeno i palazzi del potere.
Stando a quanto riportato da Repubblica, però, nelle scorse ore i flaconcini messi sui lavandini all’ingresso dei bagni della Camera sarebbero improvvisamente spariti. Nella stessa zona rimangono solo gli opuscoli dell’Organizzazione mondiale della sanità che spiega il corretto modo di lavarsi le mani con acqua e sapone. Gli stessi parlamentari avevano invocato l’adozione di tutte le misure necessarie per contrastare il possibile contagio da coronavirus a Montecitorio. Alcuni deputati si erano anche presentati con la mascherina in Aula, non nascondendo la propria preoccupazione.
Il deputato di Fratelli d’Italia Alessio Butti, rivolgendosi in Aula al presidente della Camera Roberto Fico, si era ad esempio lamentato: “Agli ingressi di Montecitorio non ci sono ancora disponibili prodotti per igienizzazione né quelli per la misurazione della temperatura corporea. Un minimo di serietà su questo la Camera dovrebbe adottarla”. Tra le misure adottate, anche lo stop a convegni, seminari ed eventi aperti a soggetti esterni.Siria, orrore infinito: 7 bambini morti di freddo nei campi profughi