Vai al contenuto

Coronavirus, condomini espongono un cartello contro la dottoressa che vive nel palazzo

Il coronavirus preoccupa sempre di più, e qualcuno arriva ad esagerare. A Pisa i condomini di un palazzo della città hanno attaccato un cartello all’ingresso per dire a una dottoressa che vive nell’edificio di stare attenta e di prestare “le massime precauzioni” quando rientra da lavoro. Una sorta di gogna pubblica. Con il vago retrogusto di minaccia. La dottoressa, infatti, lavora in un reparto dedicato a pazienti affetti da coronavirus. Un giorno, tornata dal lavoro e dopo turni massacranti e stressanti, si è trovata questo cartello all’entrata del palazzo:.

C’era scritto: “Cara dottoressa, sappia che in questo condominio abitano una neonata di 6 mesi e una signora ultra80enne vedova. Perciò usi le massime precauzioni quando utilizza gli spazi comuni. Cioè quando deve toccare cancelli, scale, sottoscala e corrimano”. Al quotidiano locale Il Tirreno, che ha riportato la notizia, il professor Stefano Taddei, ordinario di Medicina e direttore della clinica medica 1 Universitaria, e il dottor Marco Taddei, direttore della Medicina 4 dell’ospedale, hanno spiegato che quando i medici lasciano l’ospedale viene tutto sanificato e igienizzato e quindi la procedura si svolge nella più totale sicurezza.

La vicenda del cartello, dicono i due medici, “è un atto vergognoso, che non può passare nel silenzio”. La dottoressa, stando a quanto si apprende, lavora presso l’ospedale di Cisanello di Pisa. Poche ore dopo, racconta chi conosce la dottoressa, il condomino si sarebbe scusato con la donna, dicendo di avere attaccato il messaggio “per paura e perché non conosce le procedure ospedaliere”. “Solidarietà alla dottoressa”, è stata espressa dalla consigliera regionale del Pd Alessandra Nardini e dagli utenti sui social.

Alle lavoratrici e ai lavoratori del mondo della sanità dovremmo dire soltanto grazie. Accettare e seguire le regole è l’unico modo che abbiamo per contrastare la diffusione del Covid-19. Ogni atto discriminatorio contro chi nelle corsie degli ospedali combatte questa battaglia in prima linea deve essere stigmatizzato. Dopo aver letto di questo brutto e triste episodio avvenuto a Pisa ho pensato a cosa diceva Berlinguer: ‘Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”, dice Nardini.

 

Ti potrebbe interessare anche: Piero, malato di sla, dona il suo ventilatore polmonare di riserva all’ospedale