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Coronavirus: risale il contagio in Germania, negli Usa quasi gli stessi morti del Vietnam

Oltre tre milioni di casi e più di 211.000  morti in tutto il mondo: questa la fotografia dell’epidemia da coronavirus scattata dalla Johns Hopkins University, che mettono gli Stati Uniti al primo posto tra i Paesi più colpiti seguiti dalla Spagna. Primi segni di ripresa dell’epidemia invece in Germania, subito dopo l’allentamento delle misure di contenimento. Il tasso di contagio è risalito a 1, ovvero ogni persona infetta ne contagia un’altra, stando ai dati diffusi dal Robert Koch Institute (RKI). Da metà aprile, il tasso di infezione è sceso fino a 0,7 prima di risalire di nuovo. Nel frattempo anche il tasso di mortalità per la malattia è aumentato di giorno in giorno.

Preoccupazione anche in Francia, dove le scuole resteranno chiuse almeno fino al mese di giugno. Il presidente Emmanuel Macron aveva dichiarato, in un primo tempo, che avrebbero riaperto progressivamente dall’11 maggio, data di inizio della fase 2, con la fine delle misure di rigido confinamento decretate da quasi due mesi, il 17 marzo. Il premier, Édouard Philippe, illustrerà  in parlamento il piano francese di uscita dal lockdown. Nel Paese è intanto esplosa la protesta dei dentisti, che hanno iniziato a pubblicare proprie foto di nudo per denunciare la mancanza di protezioni (mascherine, guanti, sovracamici) che li costringe a lavorare in situazioni di pericolo.In Austria, intanto, saranno sospese dal 1 maggio le limitazioni agli spostamenti. Restano in vigore la distanza minima di un metro tra le persone e l’obbligo di indossare le mascherine. Da maggio saranno inoltre consentite manifestazioni con 10 partecipanti e funerali con 30 persone. Dal 2 maggio riapertura graduale anche delle attività commerciali. Da Tokyo, invece, è scattato l’allarme per le Olimpiadi: c’è il rischio che non possano svolgersi nemmeno nel corso del 2021. Il Lussemburgo ha avviato il progetto di testare in un mese 600 mila persone. Ad annunciare i controlli è stato il ministro della ricerca Claude Meisch, che ha parlato di 20 mila test al giorno in 17 postazioni dislocate in tutto il Paese. I casi sono 3.729, 88 i pazienti deceduti e 3.123 le persone guarite.

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