La vicepresidente del Parlamento Europeo, Eva Kaili, è tra gli europarlamentari arrestati nell’inchiesta sulla corruzione dal Qatar.
Il suo arresto nella tarda serata di ieri, segue quello di altri quattro sospetti avvenuto nella mattinata.
Tra loro anche l’eurodeputato socialista italiano, Antonio Panzeri, e il segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati, Luca Visentini.
Il gruppo dei Socialisti e Democratici europei ha sospeso Kaili. I suoi uffici e i suoi documenti sono stati sequestrati. Per la stessa indagine è stato fermato anche il suo compagno, Francesco Giorgi.
Secondo la procura di Bruxelles, un paese del Golfo di cui non viene fornito il nome avrebbe tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo, “versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo all’interno del Parlamento europeo”, perciò le accuse per tutti sono corruzione, criminalità organizzata e riciclaggio di denaro.
A seguito delle prime perquisizioni hanno portato il recupero di circa 600 mila euro in contanti, insieme al sequestro di computer portatili e telefoni cellulari.
Kaili, nata a Salonicco il 26 ottobre 1978, faceva parte del Movimento Socialista Panellenico (Pasok), dal quale è però stata espulsa. È
I media hanno accostato il Qatar al paese del Golfo cui si riferisce Bruxelles perché Kaili, nella plenaria di novembre a Strasburgo, aveva fatto un discorso in cui difendeva in aula i progressi del Qatar nell’ambito dei diritti.
“Oggi i Mondiali in Qatar sono la prova di come la diplomazia sportiva possa realizzare una trasformazione storica di un paese con riforme che hanno ispirato il mondo arabo. Io da sola ho detto che il Qatar è all’avanguardia nei diritti dei lavoratori. Nonostante le sfide che persino le aziende europee stanno negando per far rispettare queste leggi, si sono impegnati in una visione per scelta e si sono aperti al mondo. Tuttavia, alcuni qui stanno invitando per discriminarli. Li maltrattano e li accusano di corruzione chiunque parli con loro o si impegni nel confronto. Ma comunque, prendono il loro gas. Tuttavia, hanno le loro aziende che guadagnano miliardi lì”.
Kaili ha deleghe dalla responsabilità sociale d’impresa all’informatica e alle telecomunicazioni, e sostituisce la presidente, Roberta Metsola, nei contatti con le associazioni imprenditoriali europee, in particolare nel Medio Oriente.