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“Cosa ha fatto davvero Chiara”. Garlasco, il parere di Roberta Bruzzone

«Ci manca solo che prendano il DNA a tutti gli uomini di Garlasco: si sta cercando un fantasma. Con questi indizi non si va a processo». Così si esprime Roberta Bruzzone, criminologa ed esperta forense, riguardo all’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi. Durante un’intervista a La Stampa, Bruzzone ha condiviso la sua opinione sulla nuova traccia genetica al centro delle indagini, definendola «irrilevante».

Il DNA rinvenuto è stato trovato sul tampone orale durante l’autopsia: «È in quantità irrisoria – ha dichiarato – e compatibile con una contaminazione. Le tecnologie attuali rilevano DNA anche da una singola cellula, ma la traccia è talmente minima da suggerire un inquinamento. Chiara non ha morso nessuno né qualcuno le ha tappato la bocca, perché non ci sono evidenze sul viso o sulle mucose».

Roberta Bruzzone

Indagini sul DNA Ignoto

L’indagine sta tentando di identificare un soggetto maschile sconosciuto, denominato “ignoto 3”. Tuttavia, Bruzzone rimane scettica: «Mi sembra uno sforzo inutile, non si arriverà a nulla perché non c’è alcun aggressore o complice da scoprire». Nonostante la raccolta di DNA da conoscenti della vittima, la criminologa dubita dell’efficacia dell’indagine.

Chiara Poggi

La questione del DNA di Andrea Sempio, amico di Chiara, riemerge. Nonostante il DNA sotto le unghie della vittima, Bruzzone sostiene che il materiale fosse degradato e inutilizzabile, confermato anche da esperti precedenti. La nuova perita, Denise Albani, dovrà affrontare un compito complesso.

Scena del crimine di Garlasco

Dubbi sulle Prove Circostanziali

L’«impronta 33», trovata sul muro della scala vicino alla scena del delitto, è un altro elemento controverso. Bruzzone sottolinea: «Si tratta al massimo di sei o sette minuzie coincidenti. Se fosse rilevante, perché non è stata inserita in un incidente probatorio?».

Bruzzone esprime scetticismo sulla possibilità che emergano nuovi elementi da accertamenti tradizionali come scritti personali o profili psicologici: «Se ci fosse qualcosa di concreto, ci sarebbe già stata una misura cautelare».

Carabinieri sul luogo del delitto
Roberta Bruzzone

Concludendo, Bruzzone ritiene improbabile un processo basato sugli attuali elementi: «Chiara è stata uccisa brutalmente. Gli errori nelle indagini iniziali, come la cancellazione delle attività del pc, hanno impedito di chiarire il movente. Rispetto il lavoro degli inquirenti, ma spero che, se non troveranno nulla, avranno la forza di ammetterlo pubblicamente».

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