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Costanzo, i selfie davanti al feretro: non c’è fine al peggio

Le persone non si fermano nemmeno di fronte al dolore per un minuto di protagonismo. Questa è la triste realtà che emerge dalla polemica che ha coinvolto Maria De Filippi e la richiesta di selfie ricevuta durante la camera ardente del marito Maurizio Costanzo.

Nonostante la compostezza e la dignità dimostrate dalla De Filippi, alcuni visitatori della camera ardente hanno pensato fosse una buona idea chiedere un selfie proprio davanti alla bara del defunto. Un gesto inopportuno, che ha suscitato l’indignazione di molti utenti sui social, i quali hanno condannato fermamente tale comportamento.

La reazione sui social media è stata immediata e fervente. Molte persone hanno condannato fortemente il comportamento della persona che ha chiesto il selfie, definendolo cafone e irrispettoso nei confronti della famiglia. Altri hanno ricordato episodi simili in cui sono stati chiesti selfie o autografi in occasione di funerali di vip, sottolineando quanto poco rispetto ci sia per i defunti e le loro famiglie in Italia.

Ma dovremmo chiederci se questo tipo di comportamento sia giusto o accettabile. Anche se siamo appassionati di spettacolo o abbiamo una grande ammirazione per una celebrità, non dovremmo mai dimenticare il valore del rispetto. Chiedere un selfie in un momento così triste è completamente inopportuno e manca di rispetto alla memoria del defunto e alla sofferenza dei suoi cari.

Come individui, dobbiamo imparare a fermarci e riflettere sulle nostre azioni. Le celebrità non sono solo figure pubbliche, ma sono anche esseri umani con sentimenti e bisogni. Non dovremmo mai perdere di vista questo fatto e dovremmo sempre trattarli con rispetto, anche quando sono in lutto per la perdita di un caro.

In conclusione, il gesto di chiedere un selfie durante una camera ardente è profondamente inappropriato e manca di rispetto. Dovremmo sempre ricordare la parola magica “rispetto” e agire di conseguenza. Le celebrità meritano il nostro apprezzamento e la nostra ammirazione, ma non a discapito della loro umanità e della loro sofferenza.