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Crisi di governo, ecco come finirà secondo Mentana: “Game over”

Giornata decisiva per le sorti del governo Draghi, quella di mercoledì 20 luglio. Il presidente del Consiglio si presenta di prima mattina nell’aula del Senato per informare i parlamentari di essere disposto a proseguire la sua esperienza di governo, ma solo a condizione che le forze politiche che lo sosterranno la smettano con litigi e veti incrociati. Ultimatum che non piace al centrodestra di governo, rappresentato da Lega e Forza Italia. Uno scontro a distanza che induce il direttore del Tg di La7, Enrico Mentana, a rivelare come secondo lui finirà questa crisi durante la diretta della sua Maratona.

Enrico Mentana

“Il centrodestra scivola progressivamente verso l’idea di fare lo strappo. – dichiara Mentana in diretta senza peli sulla lingua – Quello che noi fino a questa mattina accreditavamo al Movimento 5 Stelle. Leggo una nota del centrodestra di governo: ‘Come ha correttamente sottolineato il presidente Mario Draghi nel corso del suo intervento, la decisione del M5S ha rotto il patto di fiducia che era alla base del governo di unità nazionale. Che pure ha affrontato con successo, con il nostro contributo, gravi emergenze e ha avviato un lavoro prezioso sul Pnrr. Il centrodestra è disponibile a un nuovo patto di governo e continuerà a dare il suo contributo per risolvere i problemi dell’Italia soltanto con un nuovo governo guidato ancora da Draghi, senza il M5S e profondamente rinnovato’”, questo il contenuto del testo letto da Mentana.

“C’è anche il testo della risoluzione della Lega a prima firma Roberto Calderoli, già depositata dalla Lega”, prosegue ancora il direttore del Tg di La7 prima di leggere tutta d’un fiato la risoluzione leghista.

“’Atteso che nella seduta del Senato del 14 luglio una forza politica della maggioranza non ha partecipato alla votazione, – riporta Mentana – preso atto che il presidente del Consiglio ha rassegnato le dimissioni, considerato che il premier è stato invitato a rendere comunicazioni al Parlamento, rilevata la necessità che tra i rappresentanti delle forze politiche facenti parte della compagine governativa siano compresi esclusivamente quelli espressione dei partiti che hanno votato a favore della fiducia il 14 luglio, ritenuta essenziale e non rinviabile una netta discontinuità nella composizione dell’esecutivo, considerate queste premesse, parte integrante e vincolante della risoluzione, accorda il sostegno alla formazione di un governo profondamente rinnovato, sia per le scelte politiche, sia per la composizione’. Game over, dai!”, questo l’inequivocabile commento finale del giornalista.

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