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L’assessora va in convento: Simona lascia tutto e si fa suora di clausura, i perché di una scelta improvvisa

Dal mondo della politica al convento, dal ruolo di assessore comunale agli abiti della suora di clausura. Una scelta difficile, quella fatta da Simona Ibba, che arriva dalla Sardegna e che ha fatto rapidamente il giro dei social. A raccontare è La Repubblica, che ha raccolto le sue dichiarazioni. Quelle di una donna che non si trovava più a suo agio in un mondo che gli ricordava il Monachesimo, ma al contrario: tutto il mondo si è trasformato in un’immensa foresteria, ma mancano i monasteri.

“Per anni ho creduto che per vincere l’ingiustizia occorresse soprattutto fare, mentre oggi capisco meglio che la cosa più necessaria, la prima cosa da fare è pregare”. Parole che suonano come una sconfessione della politica come tale. Simona, 38 anni, era stata fino a poco tempo fa assessore ai servizi sociali a Sardara, in Sardegna, militando nelle file del Pd. “La notizia è motivo di gioia per tutti, in questi anni si è distinta per le qualità umane e la bontà d’animo. Ha svolto attività sociale al fianco dei più deboli, ora continuerà a farlo in un altro modo, ma sempre in coerenza col suo percorso” così ha commentato il sindaco di Sardara, come scrive l’Unione Sarda. Anche il parroco si è detto molto felice per la scelta fatta dalla donna.Un passaggio che, però, ha scatenato riflessioni su un mondo della politica. Scrive Luca Doninelli: “Capisco che una persona abbia ritenuto di essere più utile al mondo chiudendosi in un monastero a pregare che non lottare tra bugie e cinismo in un mondo che non è più una casa, tra gente che perlopiù non crede a niente ed è perciò capace di tutto. Facciamo a Simona i migliori auguri. Ma che la politica (la politica, non i proclami, gli slogan, le frasi fatte) non sia più una casa, questa è una tragedia. E la colpa non è di chi sta a Roma, è di tutti”

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