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Colpo di scena nel caso Santanchè, la decisione a sorpresa di Giorgia Meloni: “Non finirò come Berlusconi”

Giorgia Meloni potrebbe decidere di mollare Daniela Santanchè nel caso in cui la situazione processuale del ministro del Turismo dovesse precipitare. L’ipotesi circola nei palazzi che contano, anche se al momento si tratta esclusivamente di voci riportate dal quotidiano Repubblica. Il partito del premier, Fratelli d’Italia, si sente sotto assedio giudiziario, dopo la richiesta di imputazione coatta per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. E dopo la diffusione della notizia che la stessa Santanchè è indagata da tempo per il caso Visibilia. Ma la Meloni non ci sta a “fare la fine di Berlusconi”.
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Daniela Santanchè Meloni Berlusconi

Caso Daniela Santanchè: la Meloni non vuole finire come Berlusconi

Non farò la fine di Berlusconi”. Sarebbero queste le parole pronunciate da Giorgia Meloni davanti ai suoi fedelissimi parlando dei casi giudiziari che vedono come protagonisti Andrea Delmastro e Daniela Santanchè. Fino a questo momento la maggioranza di centrodestra ha difeso in maniera compatta il ministro del Turismo ora indagata. Ma se i giudici dovessero decidere per un rinvio a giudizio, forse a quel punto il premier potrebbe decidere di sbarazzarsi della Santanchè. Sempre che il suo piano principale, quello di cambiare alcune leggi per imbavagliare i giudici, non dovesse andare in porto.
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In caso di avviso di conclusione indagini e richiesta di rinvio a giudizio, dunque, così almeno riporta Repubblica, Giorgia Meloni sarebbe pronta a sostituire Daniela Santanchè. Ma soltanto con un altro esponente del suo partito. Se le cose dovessero mettersi male, poi, sarebbe lei stessa a prendere la delega al Turismo. Insomma, la Meloni non ci tiene a fare la “fine di Berlusconi” in guerra perenne con la magistratura fino al giorno della sua morte.

Quella delle dimissioni di Daniela Santanchè dal ruolo di ministro del Turismo non è dunque soltanto un’ipotesi, ma qualcosa di più concreto. Santanchè “ha combinato un pasticcio pur avendo a disposizione sei avvocati”, si sarebbero sfogate alcune fonti interne alla maggioranza. E ora il suo destino politico è appeso a un filo che solo Giorgia Meloni può tagliare.
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