Vai al contenuto

Daniele, padre di famiglia che viveva in un parcheggio: “Ho rischiato di morire per il freddo”

Ha trovato finalmente una casa Daniele, 48enne padre di famiglia che era stato costretto a vivere all’interno di un parcheggio, dopo la separazione dalla moglie avvenuta nel 2017. Anche se è un uomo che lavora, lo stipendio non gli basta per pagare sia il mantenimento di 650 euro al mese ai figli che un affitto per se stesso: “Non ho mai mancato un mese – ha raccontato Daniele a Fanpage – perché sono disposto a fare sacrifici per i miei figli, ma in questo momento ho bisogno di aiuto perché non ce la faccio più”. E’ da febbraio infatti che l’uomo ha trovato come unico rifugio (se così si può chiamare) un parcheggio sotterraneo di un supermercato della periferia nord di Torino, però adesso non dovrà più perché Daniele ha trovato una nuova casa presso la Casa dei Padri Separati, associazione che aiuta chi si trova nelle sue stese condizioni: “Dormo qui dal 2 di febbraio – mi ha spiegato il 48enne – fa troppo freddo e stanotte ho avuto paura di morire. Sono contento che da oggi non dormirò più qui”.

Abituato a essere indipendente e a parlare poco dei tuoi problemi agli altri, anche per uno come lui che lavora una separazione difficile può distruggere la vita. Daniele per il momento ha deciso di non far sapere ai figli che vive così, “ma un giorno glielo dirò – ha affermato l’uomo – perché voglio che imparino a non cadere in basso come sono caduto io”. In questo momento però è il futuro prossimo a contare di più, perché è arrivato Luigi Ronzulli, della Casa dei Padri Separati.
Daniele non è mai stato nella casa, la sua emozione quando entra è grande e si entusiasma per il riscaldamento, per il letto fatto, per la lavatrice. “Qui potrà ricominciare – ha detto Ronzulli – e come gli altri che sono passati qui un giorno sarà pronto a riacquisire la sua autonomia e aiutare gli altri che come lui, per un breve periodo di tempo, hanno bisogno di un sostegno”.
Ti potrebbe interessare anche: Il riscatto di Debora, da rifugiata a prima rector: “Io umiliata, ma oggi Rettrice a Edimburgo”