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Data scientist lavoro più richiesto negli Stati Uniti: ecco cosa fa

Data scientist: il lavoro migliore dell’anno

Il data scientist è la figura professionale che si occupa di analizzare ed interpretare i dati prodotti dalla nostra società, è stato eletto come il lavoro più ambito negli Stati Uniti da Glassdoor, il sito internet nel quale i dipendenti recensiscono anonimamente le aziende. Oltre ad aver registrato un boom di domande (oltre 4 mila offerte di lavoro), ha anche ottenuto il più alto punteggio in termini di soddisfazione dei dipendenti (4,4 su 5).
La figura del data scientist è esplosa oltreoceano in tempi recenti, facendo registrare una crescita del 20% negli ultimi tre anni. Saper padroneggiare i numeri e conoscere il linguaggio di programmazione Python, requisito tecnico richiesto nel 72% delle inserzioni, significa avere la possibilità di guadagnare uno stipendio medio annuo di 110 mila dollari e lavorare per multinazionali come Microsoft, Facebook e Apple.

Il profilo del data scientist

Al giorno d’oggi siamo travolti da uno tsunami di dati in costante evoluzione. Per capire le dimensioni del fenomeno basta pensare ai contenuti condivisi sui social media, ai dati bancari, ai dati relativi agli acquisti, agli archivi di immagini e video che ci sommergono da ogni dove. Il data scientist, con la sua abilità nell’analizzare e interpretare i dati, è così divenuto uno dei lavori più importanti e richiesti nel mondo aziendale.
Il lavoro del data scientist consiste nell’estrarre i dati, valutare la loro qualità, creare un modello e interrogare i dati per il test di validità. Lo “scienziato dei dati” ha competenze matematiche, statistiche e informatiche, sa accostarsi ai dati con curiosità e creatività per trarre valore di business dalla loro analisi, che effettua utilizzando software progettati ad hoc, ed è in grado di comunicare con chiarezza le sue interpretazioni a tutti gli stakeholder coinvolti.

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La ricerca di Glassdoor

L’indagine condotta da Glassdoor ha messo in evidenza lo stipendio medio annuo dei data scientist, che nella classifica “Best Jobs in America” ha avuto la meglio su quello degli sviluppatori, degli ingegneri informatici e dei tax manager. Dalle offerte di lavoro online, il portale ha altresì dedotto le principali competenze tecniche richieste ai candidati.
Il requisito numero uno per guadagnarsi da vivere con i Big Data è la conoscenza del linguaggio di programmazione Python (72%), uno dei più facili da imparare, seguito da R (64%), SQL (51%), Hadoop (39%) e Java (33%). La ricerca ha successivamente identificato tre tipi principali di data scientist: il Core Data Scientist, figura più richiesta (71% delle offerte di lavoro) che interessa, tra gli altri, Google e Microsoft, il Researcher e il Big Data Specialist.

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Data scientist: un lavoro che si apprende da autodidatta

Una caratteristica singolare della professione di data scientist è la formazione autonoma. Secondo il sondaggio 2017 State of Data Science and Machine Learning condotto su 16 mila professionisti del settore, solo il 30% di essi ha una laurea triennale in informatica e un altro 18% in matematica o statistica. La stragrande maggioranza ha invece appreso le basi del lavoro da autodidatta su internet frequentando da remoto i Mooc (“Massive Open Online Courses“).
Gli enormi volumi di dati disponibili necessitano di essere trattati da professionisti che sappiano interpretarli e aggregarli in informazioni che le aziende possano sfruttare per acquisire un vantaggio competitivo. Per questo, negli ultimi anni sono nati dei corsi specifici, organizzati congiuntamente dal mondo accademico e dalle aziende, che mirano a formare gli aspiranti data scientist in modo più strutturato.

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