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Davigo: “Berlusconi al Quirinale? Mi vergognerei ancora di più di essere italiano”

Che tra Piercamillo Davido e Silvio Berlusconi non corra buon sangue è fatto noto da decenni. Non si contano i battibecchi a distanza, anche durissimi, tra il magistrato ora in pensione e l’ex premier e fondatore di Forza Italia. Questo clima di inimicizia costante porta ora Davigo a reagire con stizza all’ipotesi che Berlusconi possa diventare il prossimo presidente della Repubblica. A porgli questa scomoda domanda è Giovanni Floris durante la puntata di Dimartedì del 17 novembre.

Piercamillo Davigo

Mentre Davigo parla delle numerose inchieste aperte a suo carico, il conduttore gli fa una domanda a bruciapelo. “E se si trovasse Berlusconi presidente della Repubblica?”, chiede con impertinenza Floris. “Comincerei a vergognarmi ancora di più di essere italiano”, replica il magistrato facendo seguire un eloquente silenzio alla sua telegrafica risposta.

Vergognarsi “ancora di più” perché, evidentemente, Davigo già si vergogna della sua nazionalità italiana. Probabilmente per motivi legati ai troppi furbetti che nel nostro Paese provano ogni giorno a frodare la legge. Berlusconi compreso, secondo il suo giudizio. Davigo in passato, insieme ai suoi colleghi di Milano, fu accusato persino di attentato agli organi costituzionali per aver fatto cadere il primo governo Berlusconi con un avviso di garanzia indirizzato al premier. Accuse poi cadute nel vuoto.

“Berlusconi lo ha mai conosciuto da vicino?”, lo stuzzica ancora Floris. “Sia io che Gherardo Colombo rimanemmo sconcertati da una serie di cose. – rivela allora Davigo – La prima è che fu sentito nell’anticamera del procuratore, dove alle pareti ci sono delle librerie, tranne la prima che ha delle coppe che la squadra di calcio della Procura aveva vinto nel torneo del Palazzo di Giustizia. Lui guardò queste coppe e disse ‘io ne ho vinte di più’. Noi ci guardammo. Lui era il presidente di una squadra di Serie A. Come poteva pensare di paragonarsi a una squadra che faceva il torneo del Palazzo di Giustizia?”, si chiede divertito Davigo.

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