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Ciriaco De Mita: “Mi candido a 91 anni contro la stupidità”

Ciriaco De Mita non lascia, anzi raddoppia. A 91 anni ha più forze che mai e decide di candidarsi ancora. “Lo squallore in cui ci troviamo a vivere mi sollecita e sollecita tutti a non rimanere rinchiusi in se stessi. C’è un gruppo che mi avversa, simpatici ragazzi, ma senza idee. Accetto la sfida. Sono andato a firmare in Comune e torno con la mia lista di Popolari”.

Il 91enne Ciriaco De Mita, intervistato da Repubblica, Messaggero e Mattino, spiega la propria ricandidatura alla carica di sindaco del suo paese, Nusco, in Irpinia, e si dice “stordito dal trionfo della stupidità in politica”.

De Mita non risparmia critiche ai governanti. Matteo Salvini è “un un corpo voluminoso, in cui il pensiero è assente. Ma è furbo”, e i Cinquestelle “stanno sparendo in maniera molto veloce, non sono il futuro”, mentre Giuseppe Conte “non è niente, quelli che contano sono i responsabili dei due partiti di governo”.

Nicola Zingaretti “sul piano umano mi fa simpatia, ma il Pd non può diventare classe dirigente santificando il passato, piuttosto sforzandosi di capire come si governa il futuro”, osserva. Quanto a Silvio Berlusconi, “è un problema che si estingue da solo”.

Oggi in politica, osserva De Mita, “si insegue l’evento senza comprenderne le ragioni. Mi riferisco in particolare alla Lega e ai 5 Stelle. Eppure viviamo tempi duri. L’idea stessa di Europa è in crisi. Le radici democratiche si sono essiccate, la democrazia rappresentativa è in crisi. Le parole non hanno più senso. È in atto un veloce processo di dissoluzione”, avverte.

In merito al rischio di una svolta autoritaria, “i tiranni non sono mai arrivati per loro desiderio, sono conseguenza della stupidità delle persone. Bisogna evitare il precipizio. Ci sono segnali di sgretolamento democratico, è saltato il tessuto unitario del Paese. La politica deve fare la diagnosi e indicare la cura”.

 

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