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Dl sicurezza: cresce la fronda 5Stelle contro Salvini. Ora sono 18: governo a rischio

Il M5S si spacca ulteriormente e cresce la fronda dei dissidenti: ora sono diciotto i deputati M5s che si oppongono al decreto sicurezza che porta la firma ministro dell’Interno Matteo Salvini. Così com’è stato votato al Senato non va bene, dicono. In una lettera al capogruppo Francesco D’Uva hanno chiesto maggiore collegialità. Troppe decisioni nel Movimento vengono calate dall’alto e tutti i bei discorsi dell'”uno vale uno”, la “democrazia diretta”, e tutte le altre fandonie che hanno venduto per anni ora è palese che sono andate a farsi friggere, da quando il Movimento è al governo.

Il testo arriverà in aula il 23 novembre, e oggi il ministro Salvini ha posto un aut aut: o sarà approvato entro il 3 dicembre o salta tutto. Il governo potrebbe mettere la fiducia, come ha già fatto al Senato. Di Maio ha già confermato la sua lealtà all’alleato. Ma la fronda resta, dopo quella del Senato sullo stesso tema, segno di un malessere profondo.

Tra i 18 alcuni sono vicini al presidente della Camera Roberto Fico, come Gilda Sportiello, di 31 anni, che protestò per la leaderhisp troppo accentratrice di Luigi Di Maio, e Doriana Sarli, 57 anni, assai critica sulla subalternità alla Lega sui migranti. Cosa chiedono? “Siamo convinti che anche la parte sugli Sprar potrebbe essere perfezionata”, ha spiegato il presidente della Commissione Affari costituzionali Giuseppe Brescia, dove il provvedimento è stato incardinato.

Tra gli altri hanno firmato Valentina Barzotti, Raffaele Bruno, Santi Cappellani, Giuseppe D’Ippolito, Paola Deiana, Carmen Di Lauro, Yana Chiara Ehm, Antonio Federico, Veronica Giannone, Concetta Giordano, Riccardo Ricciardi, Doriana Sarli, Elisa Siragusa, Gilda Sportiello, Simona Suriano, Guia Termini, Roberto Traversi e Gloria Vizzini.

I dissidenti hanno precisato meglio il senso degli emendamenti: “All’articolo1 , che prevede l’abrogazione della protezione umanitaria, sono istituiti dei casi speciali che noi chiediamo possano essere convertiti in permessi di soggiorno per motivi di lavoro”. Sull’articolo 12, che limita lo Sprar (il sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati) ai soli rifugiati, i 5 stelle chiedono di intervenire con un’estensione a nuclei familiari con minori, disabili e donne incinte. “In più c’è un emendamento che stabilisce che la prima accoglienza, quella dei Cas, deve essere a gestione pubblica, con standard qualitativi uguali allo Sprar: assistenza sanitaria, psicologica e di orientamento legale, trasparenza e rendicontazione delle spese”.

È così che, per parte del M5S, si combatterebbe davvero il business dell’immigrazione. Ed è questo che hanno chiesto i rappresentanti dei comuni. In più, potrebbe esserci una proposta di modifica alla vendita dei beni confiscati, perché “così com’è scritta nel decreto potrebbe farli tornare nelle mani della criminalità”. Salvini intanto preme sull’acceleratore e il sentore è che anche stavolta l’avrà vinta. Che bello il Movimento 5 Stelle servo della Lega!

 

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