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Delrio spara sui 5Stelle: “Stufi dei loro ricatti. Elezioni? Bene, noi non abbiamo paura”

La maggioranza continua a scricchiolare. E agli italiani sembra di rivedere un film mandato in onda pochissimo tempo fa. Se prima erano Lega e 5 Stelle a litigare da mattina a sera mentre condividevano i banchi del governo, adesso sono Pd e 5 Stelle a litigare da mattina a sera mentre condividono i banchi del governo. E così, a giorni alterni, uno accusa l’altro di giocare sporco, di fare ricatti, di pensare solo ai propri interessi e di non rispettare i patti. Oggi ad alzare la voce è Graziano Delrio: “Vedo minacce del tipo ‘senza di me questo non passa’ oppure ‘noi siamo l’ago della bilancia’”.

Continua Delrio: “Dobbiamo rispettare tutte le sollecitazioni che vengono dalle forze di maggioranza, a maggior ragione quando arrivano dal partito più forte in Parlamento: il Movimento 5 Stelle. Ma l’approccio di Di Maio non mi piace. Ricattare gli alleati non può essere un metodo. Non abbiamo paura delle elezioni”. Lo dice Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, in un’intervista a La Repubblica. “Abbiamo bisogno di un patto sulla base di quello che abbiamo deciso ad agosto nel programma di governo e sui temi comuni che anche Beppe Grillo ricorda continuamente”, aggiunge l’esponente Dem.

Delrio infine boccia l’idea di un contratto di governo. “Se qualcuno pensa che non sia possibile farlo ce lo dica chiaramente. Non intendiamo correre dietro a nessuno. Gli esecutivi durano se hanno obiettivi chiari. Questo – conclude Delrio – significa avere uno spirito di governo. Un’anima, come dice Zingaretti”. E in tutto questo caos il Partito democratico sarebbe pronto per tornare al voto: “Non abbiamo paura delle elezioni. Non l’avevamo neanche la scorsa estate quando ancora non si erano verificate due scissioni (Renzi e Calenda ndr) e avremmo potuto rafforzare il Pd correndo alle urne”.

Da parte dei dem l’obiettivo è quello di “continuare a lavorare per sbloccare investimenti fermi da due anni, stimolare il lavoro per i giovani, mettere i soldi nelle tasche dei lavoratori dipendenti come abbiamo già cominciato a fare con la manovra”. Perciò si ritiene necessario mettere su un’agenda “per l’ambiente, l’attenzione alla giustizia sociale, un nuovo sviluppo sostenibile”.

 

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