L’annuncio di Bruno Vespa sulla partecipazione di Volodymyr Zelensky alla serata finale del Festival di Sanremo sta provocando un putiferio politico e molti mal di pancia. Dopo il vignettista Vauro Senesi e il fondatore del M5S Beppe Grillo, anche l’ex pentastellato Alessandro Di Battista si unisce alla schiera di coloro i quali considerano l’invito rivolto al presidente ucraino un decisione totalmente fuori luogo. Dibba parteciperà alla manifestazione di protesta organizzata dalla commissione DuPre di Carlo Freccero e Ugo Mattei.
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Tutti contro Zelensky al Festival di Sanremo
“Zelensky so che voleva venire a Sanremo, in collegamento naturalmente. Ho parlato con Amadeus, e gli ho potuto dire, caro Presidente lo aspettiamo per la serata finale del Festival di Sanremo”. Sono queste le parole utilizzate da Bruno Vespa per comunicare in anteprima durante Domenica In l’invito dei vertici del Festival di Sanremo a Volodymyr Zelensky per partecipare in video collegamento alla serata finale prevista per sabato 11 febbraio.

“Dimentico dei sacrifici del popolo ucraino, da consumato attore di cabaret, Zelensky ha da ultimo partecipato in video alla serata di gala di Los Angeles per il Grammy Awards 2022. – attacca l’ex ambasciatore Torquato Cardilli sul blog di Grillo – Al convegno di Davos a cui ha inviato la sua first lady per perorare aiuto dalla crema finanziaria e speculatrice mondiale. Ed ha chiesto di apparire sul palcoscenico dell’Ariston, durante il Festival di Sanremo, grazie alla mediazione con Amadeus condotta da Vespa che lo ha intervistato. Puro spettacolo! Forse bisognerebbe consigliargli di cominciare un rosario di scongiuri vista la fine che hanno fatto capi di Stato che hanno concesso altrettante analoghe interviste in passato: Saddam Hussein, Gheddafi”, conclude con questo riferimento sibillino.