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Di Battista su Bucha: “Se inviamo ancora armi, stragi come quella aumenteranno”

Alessandro Di Battista non cambia idea sulla guerra in Ucraina nemmeno dopo la strage di Bucha. Secondo l’ex esponente di punta del M5S, ospite di Giovanni Floris a Dimartedì, in ogni guerra si è sempre assistito ad atrocità come quelle drammatiche riportate in questi giorni dai mass media. L’unica soluzione dunque, a suo parere, è smetterla di inviare armi all’Ucraina e iniziare seriamente ad intavolare dei colloqui di pace.

Alessandro Di Battista a Dimartedì

“Le immagini di Bucha sono un dato che probabilmente cambierà non solo la storia di questa guerra, ma anche il modo di intendere la politica per molte generazioni. Sono immagini molto dure. Oggi Zelensky dice che deve scattare un processo di Norimberga dopo che si sono scoperti questi fatti. A lei che impressione hanno fatto e cosa cambia nello scenario?”, domanda Floris al suo ospite. “La mia opinione della guerra, del comportamento in primis dell’Europa, soprattutto dell’Italia, non cambia guardando queste immagini raccapriccianti”, replica deciso Di Battista.

“Credo che l’orrore sia concesso, lo stupore francamente no. – prosegue Alessandro Di Battista – Non ricordo una guerra, per di più fratricida come è questa, che non sia stata caratterizzata da crimini contro l’umanità. Senza parlare della seconda guerra mondiale, se penso al Vietnam penso ai crimini a Mylai. Penso alla guerra civile in Guatemala o in Libano, dove a Sabra e Chatila sono morti i palestinesi con la compiacenza dell’esercito israeliano guidato da Sharon”.

“Se penso alla guerra in Bosnia penso a Srebrenica. – prosegue sempre più polemico Di Battista – Se penso alla guerra in Iraq penso alle bombe al fosforo su Falluja per fiaccare la resistenza irachena colpendo migliaia di civili. Non ricordo francamente nessuna guerra ce non sia stata caratterizzata da crimini di guerra”. L’ex 5 Stelle si chiede come si possa uscire da questa tragedia e ricorda che già un mese fa lui sosteneva che inviare armi in Ucraina “oltre ad essere una violazione della Costituzione, è pericoloso perché potrebbe prolungare il conflitto tutto a svantaggio della popolazione ucraina perché potrebbe incattivire ancor di più le forze russe. Credo che continuare a inviare armi e non dire una parola di distensione farà sì che le immagini di Bucha, o magari di militari russi gambizzati, aumenteranno nei prossimi mesi”, conclude.

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