Stavolta non si tratta più di schermaglie e prese in giro, come quelle che si sono verificate nelle scorse ore tra il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, e il suo collega russo Sergei Lavrov. In Ucraina adesso la guerra c’è davvero. È il presidente russo in persona, Vladimir Putin, ad annunciare l’inizio dell’operazione militare in territorio ucraino, ufficialmente per difendere la popolazione russofona del Donbass. Ma i carri armati russi stanno entrando in territorio ucraino praticamente da ogni direzione. Una situazione drammatica che spinge ad una dura reazione il governo di Roma, con in testa proprio Di Maio e il premier Mario Draghi.

Soltanto poche ore fa, Di Maio era finito al centro di una bufera social a causa della risposta del ministero degli Esteri russo al suo annuncio dello stop agli incontri bilaterali con Mosca. “È una strana idea della diplomazia. – aveva replicato Lavrov – È stata inventata proprio per risolvere situazioni di conflitto e di tensione, non per fare viaggi a vuoto in giro per le nazioni o per assaggiare piatti esotici a ricevimenti di gala. I nostri partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia in modo professionale”.

Ora però le dure dichiarazioni di Putin cambiano totalmente il quadro diplomatico. Annunciando l’invasione, il presidente russo invita i militari di Kiev a consegnare le armi e “andare a casa” perché la Russia “non farà lo stesso errore due volte nel compiacere l’Occidente. Chiunque tenti di crearci ostacoli e interferire sappia che la Russia risponderà con delle conseguenze mai viste prima. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato”, avverte minaccioso.