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Di Maio fuori di giri! Il potere gli dà alla testa: augura chiusura del gruppo Espresso

Sul piano economico il governo del cambiamento sta facendo acqua da tutte le parti, ma quando si tratta di sproloquiare e attaccare sono i migliori. La nuova vittima di Luigi Di Maio è il gruppo Espresso. Lui, che è diventato un po’ il principe delle fake news (titolo guadagnato dopo che tutti i suoi annunci e le sue promesse stanno venendo a mancare) ora accusa il Gruppo Espresso di essere produttore di fake news. Divertente. Sostiene che i giornali stanno morendo perché producono fake news. Un’affermazione forte, soprattutto perché viene da un fine studioso e da un fine analista, in fondo il suo curriculum parla chiaro.

Non è usuale che un ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico prefiguri, con malcelata soddisfazione, la morte di un’impresa economica del Paese. Luigi Di Maio, attraverso una delle solite dirette Facebook senza contraddittorio (contraddittorio, questo sconosciuto: in tutti i talk tv Di Maio va sempre da solo e sfugge ai confronti, celebre quello con Renzi a cui non si è presentato), si è scagliato contro i giornali che criticano la maggioranza.

“Per fortuna – ha detto – ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali e si stanno vaccinando anche tanti altri cittadini, tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del Gruppo L’Espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esuberi al loro interno perché nessuno li legge più, perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà”.

A parte il fatto che il Gruppo L’Espresso citato da Di Maio non esiste più da un paio di anni – al suo posto c’è il Gruppo Gedi, editore anche di questo giornale -, il vicepremier davvero non sembra stare nella pelle se ci sono testate che accusano i morsi della crisi. Come si vede, scherzare sugli attacchi ai giornalisti e sul vittimismo da parte dei 5stelle è piuttosto facile.

Immediata è arrivata la replica del presidente di Gedi, Marco De Benedetti: “Stia sereno Onorevole, il gruppo Gedi non sta morendo. Grazie alla professionalità dei suoi giornalisti siamo il primo gruppo editoriale del Paese. Grazie agli investimenti fatti siamo leader nel digitale. Soprattutto continueremo a raccontare la verità”. Di serio, in tutta questa commedia dell’arte delle dichiarazioni contro la stampa, c’è un solo elemento: che i 5 stelle vogliono davvero la testa del Gruppo Espresso.

Operazione del resto annunciata fin dall’inizio della legislatura con un’azione di moralizzazione pubblica affidata al senatore Crimi. Il gruppo Espresso era tra gli obiettivi citati e, a questo punto, si può dire che è anche il principale obiettivo. Sui social si è scatenata ovviamente la polemica. Di Maio, ennesima caduta di stile da ducetto raffazzonato. “I giornalisti possono garantire al ministro Di Maio che non si lasceranno intimidire e continueranno nel loro lavoro di informare pienamente i cittadini assieme a tutti i colleghi delle altre testate del Gruppo Gedi”, scrivono in una nota i giornalisti.

 

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