La notizia dell’ingresso di Dino Giarrusso nel Pd è stata accolta con freddezza e sgomento da una parte delle dirigenza Dem. È vero che l’europarlamentare ex M5S nelle ultime settimane aveva preso parte a diverse iniziative targate Nazareno. Come ad esempio la candidatura di Pina Picierno nel comitato elettorale dell’aspirante segretario Stefano Bonaccini. Ma i pochi applausi con cui era stato accolto sul palco hanno fatto pensare ad un passo indietro a più di un dirigente Pd. Poi è arrivata anche la doccia fredda del tweet pubblicato dall’attore Alessandro Gassmann, storico simpatizzante del partito. E la polemica è stata inevitabile.
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Dino Giarrusso nel Pd, le reazioni dei dirigenti
“Siamo un partito aperto a chiunque. E se Dino Giarrusso vorrà entrare e iscriversi, prima chieda scusa a chi ha ferito in passato e dimostri di accettare le regole e il percorso di questo partito”, avverte Bonaccini a margine di un intervento elettorale a Milano. L’ex sindaco di Torino e dirigente Pd, Piero Fassino, chiede all’ex grillino di scusarsi per aver definito l’allora ministro della Difesa Roberta Pinotti una persona con le “mani lorde di sangue”.

Al coro degli anti Giarrusso si unisce anche Dario Nardella. “Se ci sono persone che vogliono salire sul carro del vincitore, come succede sempre, dopo che ci hanno attaccato per anni e cambiano all’improvviso idea e vengono qui, noi siamo democratici e apriamo le porte ma sia chiaro che noi manteniamo le nostre idee. Sono gli altri che cambiano, non noi”, tuona il sindaco di Firenze.