Era salito agli onori delle cronache locali e nazionali per gli insulti ai migranti e a chi li accoglieva. Ora si prepara a gestire un centro. Lui, don Luigi Larizza, il parroco del Sacro Cuore di Taranto che aveva suscitato in passato l’imbarazzo della chiesa anche per aver celebrato una messa in suffragio di Benito Mussolini e per alcune comparsate in tv, dove aveva denunciato “l’invasione” dei musulmani in Italia. A lui il compito di avviare un progetto per l’accoglienza e l’integrazione.
Bastava un’occhiata al profilo social del sacerdote per capire, d’altronde, quanto radicali fossero le sue posizioni: “Questa è la civiltà predicata dal Corano: stuprare una miscredente non è peccato… sarebbe bello se, venendo in Italia, tra queste ragazze ci fosse anche la grandissima Boldrini” scriveva anni fa. Commentando un episodio di cronaca avvenuto a Napoli aveva dato scandalo scrivendo che sarebbe stato opportuno sparare, salvo poi ridimensionare il tutto visto il grande eco mediatico della vicenda. Di recente aveva anche difeso Salvini sulla sua linea dura in tema immigrazione: “Non va contro il Vangelo. Prima i miei figli, dopo che arrivi”.
Ora toccherà a lui gestire quello che aveva definito “il business dell’accoglienza”, dopo aver sbaragliato la concorrenza di altre società e aver ottenuto l’aggiudicazione definitiva. Sulla questione si è espresso l’assessore comunale Simona Scarpati: “il dl Sicurezza prevede che il Servizio Sprar possa essere solo verso coloro che sono già in possesso di una forma di protezione ed esclude chiaramente i richiedenti asilo. Qui a Taranto in realtà sono pochissimi coloro che sono già in possesso di una forma di protezione: stiamo valutando quindi come procedere per la effettiva attivazione del servizio”.