
La vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, torna al centro dell’attenzione con un importante aggiornamento giudiziario. La Procura di Roma ha iscritto una persona nel registro degli indagati con l’accusa di aver fornito false informazioni agli inquirenti, un passo rilevante nell’inchiesta che continua a cercare risposte dopo più di quattro decenni.
Dalla riapertura del fascicolo nel maggio 2023, i magistrati capitolini insieme ai carabinieri del Nucleo Investigativo hanno ripreso in esame ogni elemento e testimonianza, concentrandosi in particolare sulle ore immediatamente antecedenti alla sparizione di Emanuela. L’indagine punta a ricostruire con rigore i fatti, verificando ogni dettaglio utile a chiarire la verità.
Nuovo indagato: i dettagli e le dichiarazioni ufficiali
Secondo le fonti giudiziarie, la persona iscritta nel registro degli indagati è una donna, ascoltata di recente a piazzale Clodio alla presenza del suo legale. Si tratta di un momento cruciale per l’inchiesta, che si concentra sulle informazioni rese nelle ore precedenti la scomparsa di Emanuela. La notizia, diffusa con riserbo dalla procura, ha suscitato l’attenzione degli organi di informazione e della opinione pubblica.
L’avvocata Laura Sgrò, legale della famiglia Orlandi, ha dichiarato: “Apprendo la notizia dalla vostra agenzia, non ne sapevo nulla. Se hanno iscritto questa persona nel registro degli indagati, sicuramente ci saranno dei motivi”. La famiglia, pur sorpresа, esprime fiducia nel lavoro della magistratura, sottolineando l’importanza di proseguire con rigore e serietà nella ricerca della verità.

Il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta su Orlandi e Gregori, Andrea De Priamo, ha commentato la recente evoluzione del caso. Ha ricordato che la procura ha considerato inattendibile la testimonianza di Marco Fassoni Accetti, senza che finora emergano elementi sufficienti a ribaltare questa valutazione. Tuttavia, ha precisato che l’uomo potrebbe essere ascoltato per altri filoni investigativi collegati.
Al momento, dunque, non si registrano novità sostanziali rispetto alle conclusioni raggiunte in precedenza sul caso Orlandi-Gregori, ma l’indagine prosegue con l’obiettivo di approfondire ogni pista e chiarire ogni aspetto ancora oscuro.