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Suicidio docente trans, il Pd accusa la Meloni: “Fomenta l’odio”

Una morte orribile quella di Cloe Bianco. La docente trans ha dato fuoco al camper dove viveva in provincia di Belluno. Il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato all’alba di sabato scorso. Poco prima di morire ha scritto anche un messaggio dove parla della sua “libera morte”. Un episodio drammatico che scatena una furiosa polemica politica, con il deputato Alessandro Zan e la senatrice Monica Cirinnà, entrambi del Pd, che accusano Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni di essere moralmente responsabile della morte di Cloe.

Polemica politica dopo il suicidio della docente trans

“Il modello di Paese di Fratelli d’Italia è quello in cui non si dice una sola parola su Cloe Bianco, professoressa trans suicida tra le fiamme del camper in cui viveva a Belluno, dopo l’allontanamento forzato dal posto di lavoro e anni di emarginazione. – attacca Alessandro Zan – È quello in cui Elena Donazzan, assessora veneta all’istruzione dichiaratamente fascista e iscritta a Fdi, rimane in silenzio, dopo aver pubblicamente ricoperto di insulti la stessa Cloe per il suo coming out come persona trans e aver fatto pressioni politiche pesanti affinché fosse allontanata dall’insegnamento”.

“È quello in cui oggi il loro sindaco Sboarina, nel disperato tentativo di rielezione a Verona, in un delirante attacco a Damiano Tommasi, attacca anche la comunità trans, come fossero persone da escludere dalla cittadinanza. – prosegue nel suo sfogo Zan – È quello in cui Giorgia Meloni sbraita per mezza Europa contro una presunta ‘lobby lgbt’. Il modello di Paese di Fratelli d’Italia è quello in cui la comunità lgbtqi+ viene individuata come nemico collettivo. Non possiamo abbassare la guardia su questi continui, mirati, pericolosi attacchi: la politica che fomenta l’odio è la stessa che innesca la violenza nella società”, conclude.

Odio contro Cloe Bianco “manifestato e alimentato da applausi in parlamento contro una legge che questo vuole impedire: che le persone trans e tutte le persone lgbt+ siano oggetto di un odio e uno stigma che uccidono. – accusa Monica Cirinnà – Tutti e tutte coloro che da anni si fanno megafono di quest’odio, nei palazzi, sui giornali, nelle piazze, devono sentire la responsabilità della decisione di Cloe Bianco”.

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