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Due musiciste uccise dai bombardamenti russi

Musiciste ucraine uccise bombardamenti russi


Stavano suonando. Due giovani donne, Khrystyna e Svitlana, con le loro mani sulle corde e le anime rivolte al cielo, regalavano note al vento di Zaporizhzhia. Nelle strade, le loro melodie si diffondevano come speranza in tempi di guerra. Ma a guerra non si può sfuggire.

Il sole non aveva fatto in tempo a scendere, che un missile russo squarciò il cielo, portando con sé morte e distruzione. In un video, diffuso su X, il ministro ucraino dell’Interno, Anton Gerashchenko, mostrò al mondo l’ultimo momento di purezza e arte delle ragazze: l’ultima esibizione di Khrystyna e Svitlana.

La triste realtà? Avevano appena 19 e 21 anni. Una cadde quel giorno, vittima dell’attacco; l’altra lottò, ma il giorno successivo si arrese in terapia intensiva. Le voci di due giovani vite, interrotte troppo presto. «Le più profonde condoglianze alle loro famiglie. La Russia deve pagare», ha scritto Gerashchenko.

Da quel poco che si sapeva di loro, erano stelle soliste nel vasto cielo musicale. Ma come le stelle a volte si trovano e brillano insieme, anche loro avevano trovato un’armonia comune. Avevano formato un duo e si erano unite a una cover band, regalando la loro musica a chiunque avesse bisogno di un po’ di luce. E, come se il destino avesse già scritto una storia troppo amara, i media ucraini rivelarono un altro dettaglio: erano entrambe figlie di soldati, che in quel momento combattevano sul fronte di Zaporizhzhia.

Nella tragedia, la loro musica diventa un simbolo, un grido di resistenza e memoria: due giovani donne che, nonostante tutto, scelsero di suonare fino all’ultimo respiro.