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“È guerra!” E questa volta è alle porte dell’Italia

Le forze navali del generale libico Khalifa Haftar affermano di aver sequestrato un cargo battente bandiera di Grenada con equipaggio turco. Lo riferisce una nota pubblicata su Facebook dal portavoce del sedicente esercito nazionale libico, Ahmed Al Mismari, a corredo di un video che mostra le fasi del sequestro. Un’azione che accresce una tensione già altissima nel Paese, con il rischio che la situazione possa degenerare in un conflitto armato che cresce ora dopo ora.

scontro è infatti sempre più aspro tra lo stesso Haftar e Ankara, che appoggia il governo internazionalmente riconosciuto del premier libico Fayez al-Serraj, il quale nei giorni scorsi ha chiesto aiuto a cinque Paesi, tra cui Italia e Turchia, per contrastare l’offensiva su Tripoli dell’uomo forte della Cirenaica. I Parlamento di Ankara aveva anche approvato un accordo di cooperazione militare con il governo di Serraj che potrebbe aprire la strada a un intervento militare turco.  Fayez Serraj aveva chiesto all’Italia, agli Stati Uniti, all’Algeria, a Turchia e Gran Bretagna “ogni possibile aiuto” per fermare l’attacco militare di Khalifa Haftar contro Tripoli. Quindi anche aiuti militari. La lettera era partita dopo una riunione di Serraj con il vicepresidente Ahmed Maitig e con i capi militari di Tripoli in cui era stato “attivato” il protocollo militare che Libia e Turchia hanno siglato il 27 novembre.
I Paesi a cui Tripoli rivolge il suo appello sono quelli che militarmente nel 2016 hanno appoggiato la coalizione “Bunian al Marsus” che combatté e sconfisse i terroristi dell’Isis a Sirte. Una mossa che suonava di fatto come l’apertura della strada all’ingresso di militari turchi, dopo aver chiesto aiuti anche agli altri Paesi.

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