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Morte regina Elisabetta: ecco come cambia l’inno inglese

La morte della regina Elisabetta II all’età di 96 anni ha commosso tutto il mondo, ma non ha certo colto di sorpresa i responsabili del protocollo della Casa reale britannica. Tutto era già stato previsto ed organizzato da mesi. È stata messa in piedi persino la cosiddetta operazione Spring Tide (Marea di primavera), ovvero il piano per far salire al trono il figlio Carlo subito dopo la sua morte. E questo cambio al vertice della Corona porta con sé diverse novità, a cominciare dal nuovo inno nazionale.

Elisabetta e Carlo

Il piano Spring Tide prevede addirittura la possibile esplosione di disordini pubblici nel caso in cui la bandiera britannica non fosse stata esposta a mezz’asta in segno di lutto entro dieci minuti dalla dipartita di Elisabetta II. Già pronti anche i protocolli per il possibile arrivo di milioni di turisti stranieri in occasione dei funerali della regina. Calcolato anche il rischio di eventuali attacchi terroristici.

Ci sarà un saluto ufficiale con i cannoni, organizzato dal ministro della Difesa. E verranno proclamati due minuti di silenzio in tutta la Gran Bretagna in segno di lutto per la morte di Elisabetta. La prima novità è il fatto che il suo successore al trono, il figlio Carlo, nominato re subito dopo la sua morte, non ha scelto di adottare il suo secondo nome Giorgio per il titolo di re, come si è quasi sempre fatto. Ma ha deciso di mantenere quello di Carlo III.

A cambiare poi sarà anche l’inno nazionale che non sarà più God save the Queen ma God save the King. Modifiche anche per lo stemma reale utilizzato per la corrispondenza. Attualmente è ER (Elizabeth II Regina), ma verrà adattato al nome di Carlo III. Infine i nuovi francobolli e le nuove monete che verranno coniati porteranno l’effigie di Carlo.

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