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Ecco come fanno a rubarti la macchina con la “tecnica della bottiglia di plastica”

L’ultima puntata del programma “Le Iene” su Italia 1, presentato da Veronica Gentili e Max Angioni, è stata ricca di colpi di scena. Tra i vari servizi trasmessi durante l’episodio del 29 ottobre, uno in particolare ha attirato l’attenzione degli spettatori e ha scatenato un ampio dibattito online. Il servizio aveva l’obiettivo di fornire indicazioni su come evitare il furto della propria auto, un crimine in crescita continua. Vengono illustrati diversi “trucchi” spesso condivisi sui social che promettono di eludere qualunque sistema di allarme, garantendo efficacia al 100%. Alcuni, ad esempio, riescono ad aprire le auto utilizzando smartphone, Bluetooth, sensori, la copertura del gancio traino o addirittura inserendo al contrario il numero di targa. C’è chi addirittura riesce a sbloccare la portiera semplicemente usando un cavo USB e una pila stilo. Ma questi metodi funzionano davvero? “Tutto falso, una bufala”, chiarisce subito Andrea Petrini, meccanico e influencer intervistato dall’inviato Sebastian Gazzarrini. Esistono, però, delle tecniche reali di cui è bene essere a conoscenza, come ad esempio la cosiddetta “tecnica della bottiglia di plastica”.

“Le tecniche dei ladri sono sempre più avanzate e tecnologiche; oggi sono diventati dei veri e propri hacker”, spiega Petrini. Tuttavia, ci sono anche metodi molto più semplici e immediati. Un esempio è quello dell’uovo lanciato sul parabrezza: “Scendi dall’auto per confrontarti con chi ha lanciato l’uovo, e il complice ne approfitta per entrare nel veicolo e scappare”. La tecnica della bottiglia di plastica è stata quella che ha impressionato maggiormente gli utenti. Consiste nel posizionare una bottiglia tra il passaruota e il pneumatico, incastrandola. Quando il veicolo si muove, produce un forte rumore. Il guidatore, incuriosito, si ferma e scende per verificare, dando al ladro l’opportunità di agire.

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