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Caro Salvini, l’emergenza non è l’immigrazione, ma chi se ne va: è record di italiani che emigrano

Salvini ha costruito un’emergenza immigrazione che non esiste. Quello che tutti devono sapere è che l’emergenza è un’altra. Ed è l’emigrazione. Ogni anno sono più di 170mila gli italiani che lasciano il Paese per andare a cercare fortuna altrove. Quelli che sono arrivati quest’anno, invece, sono poco più di 3mila, come certifica lo stesso Ministero dell’Interno. La sproporzione è incredibile. Il numero degli italiani che lasciano il paese in una nuova emigrazione è in crescita ed è superiore a quello che le cifre ufficiali raccontano.

Ad affermarlo è stato il direttore generale per gli Italiani all’Estero della Farnesina Luigi Maria Vignali: “Negli ultimi cinque o sei anni abbiamo registrato un aumento di oltre un milione di italiani negli schedari consolari”, ha detto Vignali, ricordando che all’ISTAT “parlano di 115-120mila partenze all’anno”.

E ha commentato: “Gli italiani che partono e che sono all’estero sono molti di più di quello che le cifre ufficiali non dicano”. Non si tratta solo di “una fuga di cervelli”. Ci sono anche “tante persone con livello d’istruzione media o anche medio-bassa: non siamo più alle miniere del Belgio dove si moriva, ma tanta gente si muove, anche interi nuclei familiari”. Le rimesse degli italiani, ha ricordato ancora Vignali, lo scorso anno secondo la Banca d’Italia hanno raggiunto “mezzo punto di Pil, non accadeva dal 1880“.

Viviamo un momento storico drammatico sulla vicenda delle migrazioni. A livello emotivo, culturale politico e intellettuale. L’Istat ha pubblicato sul suo sito l’edizione 2019 di “Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo”: al 1° gennaio 2018 risiedono in Italia 5,1 milioni di cittadini stranieri, l’8,5% del totale dei residenti.

Se consideriamo gli arrivi su tutte le coste europee, tra il 1 gennaio e il 30 giugno 2019 sono arrivati via mare in Europa circa 36 mila migranti. Sempre meno migranti in partenza dalla Libia riescono ad arrivare in Europa, e in Italia. Chi non viene salvato da navi umanitarie, o purtroppo muore in mare, viene riportato in Libia dalla guardia costiera libica. La Libia è un paese in guerra e altamente instabile dove i migranti vengono sistematicamente uccisi, torturati, stuprati, venduti, picchiati, umiliati.

Le nuove politiche migratorie volute da Salvini vengono definite a colpi di decreti sicurezza. Uno di questi ad esempio ha abolito l’istituto della protezione umanitaria. La conseguenza più immediata è stata l’aumento degli immigrati irregolari presenti sul territorio italiano. I provvedimenti più restrittivi finiscono per alimentare ciò che vorrebbero combattere – l’illegalità – e sfavoriscono ciò che dovrebbero promuovere, l’integrazione.

E intanto gli italiani se ne vanno all’estero. Perché qui la situazione è critica sul fronte del lavoro e sul fronte economico. E la colpa non è di certo degli immigrati. Così come l’emergenza vera è relativa a chi parte, non a chi arriva. Lo capirà Salvini? Lo capiranno gli italiani?

 

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