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Emma Bonino attacca Putin: “Ossessionato dalla Nato”

Emma Bonino si schiera con forza contro l’invasione russa dell’Ucraina. La senatrice di Più Europa rilascia una serie di interviste su diversi quotidiani italiani. La parte centrale del suo ragionamento è il fatto che, a suo dire, la Nato non hai mai rappresentato un “pericolo” per la Russia. E quella del presidente Vladimir Putin contro l’Alleanza atlantica sarebbe dunque solo una ossessione.

Emma Bonino

“Nessun nuovo Paese Nato ha mai rappresentato un pericolo per Putin, salvo che nelle sue ossessioni”, affonda subito il colpo Emma Bonino. “Putin si è ripreso di fatto la Bielorussia – accusa la senatrice di Più Europa – Chi è che si espande verso chi? Dire che ‘l’Ucraina un po’ se l’è cercata’ ricorda la frase troppo spesso usata sulle donne: si colpevolizza la vittima per giustificare la prevaricazione violenta”.

“In questi contesti, abbastanza sarebbe fermare immediatamente l’aggressione militare russa. – prosegue nel suo ragionamento Emma Bonino – Ma l’Ue ha reagito con compattezza e decisioni straordinarie, impensabili fino a pochi anni fa. Sanzioni contro la Russia, invio di armi in Ucraina, accoglienza dei profughi con l’attivazione della direttiva 55 come chiediamo da tempo”. Bonino parla di “aggressione immotivata” della Russia all’Ucraina, sottolineando che “si deve stare dalla parte di chi subisce un’aggressione immotivata. Ovviamente nessuno è contro i russi: non dobbiamo sconfiggere la Russia, ma Putin”.

“Solo se per esempio l’artiglieria russa sbagliasse di qualche chilometro e toccasse la Polonia, Varsavia potrebbe chiedere l’intervento dell’Alleanza. – aggiunge preoccupata – Ma secondo l’articolo 5 del Trattato Nato, ogni Paese resterebbe comunque libero di decidere le azioni che ritiene più opportune. Difficile che qualcuno sia disposto a mandare l’esercito in Ucraina, un Paese due volte l’Italia. Le sanzioni morderanno un bel po’. – conclude poi Emma Bonino – Ma morderanno anche di riflesso noi e l’Italia. Bisogna prepararsi ad un percorso, abbastanza lungo, ed essere pronti a fare qualche sacrificio e a non cominciare tra poche settimane a dire no, si, forse. Tenuto contro che i nostri interlocutori sono gli ucraini che sono bombardati”.

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