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Sondaggi post Quirinale: boom della Meloni, crollo di Salvini

Molte conferme e alcune sorprese dagli ultimi sondaggi politici commissionati all’istituto Swg dal Tg di La7 condotto da Enrico Mentana. Come è ormai consuetudine, ogni lunedì il direttore mostra durante il telegiornale le percentuali di consensi che otterrebbero le diverse forze politiche se si andasse a votare domani. In questa occasione, il responso del sondaggio era ancora più atteso, vista la battaglia consumatasi in Parlamento in occasione delle recenti votazioni che hanno riportato Sergio Mattarella al Quirinale. Come ci si attendeva, il partito di Giorgia Meloni non delude le attese. Mentre il Pd, e soprattutto la Lega di Matteo Salvini, segnano il passo.

Sondaggi disastrosi per Salvini

Erano molto attesi i sondaggi mostrati da Enrico Mentana durante l’edizione del suo Tg di lunedì 31 gennaio. Il Partito Democratico si conferma prima forza politica italiana. Ma la compagine guidata dal segretario Enrico Letta perde lo 0,5% rispetto alla settimana precedente, raggiungendo il 21,2% dei potenziali consensi, invece del 21,7%. Al secondo posto resta Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni guadagna però ben lo 0,7%, passando dal 19,8% al 20,5%. Una crescita dovuta molto probabilmente alla linea di opposizione a Mattarella tenuta durante le elezioni quirinalizie.

League leader Matteo Salvini addresses the media after a meeting with Italian President Sergio Mattarella at the Quirinale Palace for the first round of formal political consultations following the resignation of Prime Minister Giuseppe Conte, in Rome, Italy, 22 August 2019. ANSA/ETTORE FERRARI

Le indecisioni e le marce indietro di Matteo Salvini nella partita del Colle costano invece caro al capitano leghista. La Lega perde ancora. Quasi un punto percentuale stavolta. Il Carroccio passa infatti dal 18,4% della settimana scorsa al 17,5% di oggi. Una emorragia di voti che sembra non volersi arrestare nel partito di via Bellerio. Risale invece, anche se di pochissimo, il Movimento 5 Stelle che passa dal 13,5% al 13,8%.

Tra tutti i partiti minori, infine, con la attuale legge elettorale, solo il ticket formato da Azione di Carlo Calenda e da Più Europa di Emma Bonino, dato al 4,5%, riuscirebbe a superare il quorum del 3% fissato per entrare in Parlamento. Tutti gli altri resterebbero fuori. Compresa Italia Viva di Matteo Renzi, data poco sopra il 2%.

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