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Enrico Letta esce di scena: “Serve una classe dirigente giovane”

“Servono dirigenti giovani da subito per sfidare una leader giovane, capo dell’unico partito che ha vinto le elezioni, Fratelli d’Italia”.

Questo il succo della relazione di Enrico Letta alla direzione del partito, in corso in queste ore al Nazareno.

“Sono contrario a una sorta di X-Factor all’interno del partito, per fare il nuovo segretario in 40 giorni. Siano rispettati i giusti tempi. Vorrei che il nuovo gruppo dirigente fosse in campo con l’inizio della nuova primavera. Abbiamo bisogno di partire da marzo con una scelta significativa”.

Una riflessione profonda, Enrico Letta la dedica alla mancanza di rappresentanza femminile nel partito: “Le poche donne Pd elette sono il fallimento della nostra rappresentanza. È chiaro e evidente, non ho molto da aggiungere, e rappresenta il senso di un partito che non ha compiuto il salto in avanti necessario. Non è possibile tornare indietro rispetto alla necessità di avere dei capi dei gruppi parlamentari di rappresentanza femminile. Dall’altra parte ci sarà la prima donna premier del Paese e su questo punto dovremo essere credibili”.

Il segretario dimissionario dice poi la sua sul simbolo del partito: “La mia personale scelta è perché il simbolo rimanga esattamente così com’è, perché racconta il servizio all’Italia”.

Letta si sofferma, infine, su quanti gli hanno chiesto di proseguire il percorso: “Ringrazio quanti mi hanno chiesto un impegno di più lungo periodo ma lo riterrei un errore per voi e per il partito: iniziato la mia militanza politica da giovane, sono stato ministro nel ’98 ed è giusto che il nostro partito metta in campo una classe dirigente più giovane in grado di sfidare il governo di Giorgia Meloni, una donna giovane”.

Il Pd deciderà su sé stesso e gli elettori ne saranno i censori, ma si potrebbe obiettare sulla presunta giovinezza di Giorgia Meloni: 45 anni, trenta dei quali spesi in politica, con un ministero nel ventennio berlusconiano non possono farla considerare una leader “giovane”. Queste storture di significato si vedono solo nella gerontocratica Italia”.