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Estate a prova di Coronavirus, l’esperto: “Al mare senza mascherine ma a 2,5 metri di distanza anche in acqua”

Mancano sempre meno giorni alla cosiddetta fase 2 da Coronavirus, e dopo tanti giorni di reclusione forzata in casa, gli italiani pensano già anche alle prossime vacanze estive. Questa estate però sarà sicuramente diversa e per certi versi del tutto anomala ma, secondo le ultime indiscrezioni, si potrà comunque andare al mare ma con non poche accortezze. Massimo Ciccozzi, responsabile della unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-Medico di Roma, parlando all’Adnkronos Salute, in vista della Fase 2 ha lanciato una serie di accorgimenti per la prossima estate a prova di coronavirus: “Andremo al mare senza le mascherine, ma rispettando un distanziamento di almeno 2 metri e mezzo, in spiaggia e anche in acqua”. L’epidemiologo ha co-firmato e pubblicato sul Journal of Translation Medicine uno studio, secondo il quale il virus partito dalla Cina, nei mesi si è trasformato, diventando più contagioso e infettante una volta arrivato in Europa e nord America. “Ma con il tempo – è la previsione di Ciccozzi – perderà potenza: questo fa parte dell’evoluzione virale, più passa da uomo a uomo, più perde potenza”.

Molti scommettono (o meglio sperano) nel caldo, prevedendo la scomparsa del virus in estate, ma Ciccozzi non è stato così ottimista: “La Spagnola del ’18 ebbe un picco massimo in agosto, e la Mers si diffuse in Arabia a 40 gradi: non sarà il sole a contrastare il coronavirus, ma saremo noi che non lo alimenteremo mantenendo il distanziamento e tutte le precauzioni necessarie”, ha evidenziato l’epidemiologo. Quanto al fatto che tracce di Rna virale sono state trovate nelle acque non potabili in Francia, questo non deve allarmare troppo i bagnanti: “Non ci sono evidenze né pro né contro sulla presenza di Sars-Cov-2 in mare, ma la quantità di sale molto elevata lo ostacola”, ha affermato l’esperto.“Quanto alla sabbia, anche in questo caso mancano i dati, come pure sui tessuti come il costume da bagno. Ora – ha infine aggiunto Ciccozzi – uno studio dello Spallanzani ci dice che il virus è presente nelle lacrime dei soggetti positivi, ebbene: evitiamo di consolare con un bacio chi piange e di scambiare fazzoletti usati”.

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