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Eugenia Roccella contestata al Salone del Libro di Torino: una marea di polemiche

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L’episodio che ha coinvolto la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella, durante il Salone del Libro di Torino continua a far discutere. La contestazione ha tenuto bloccato lo spazio della Regione Piemonte per oltre un’ora, costringendo la ministra a rinunciare alla presentazione del suo libro. La premier Giorgia Meloni ha definito l’accaduto “inaccettabile e fuori da ogni logica democratica” in una nota ufficiale. Secondo la Meloni, è altrettanto inaccettabile la distorsione dei fatti operata dai soliti noti, che cercano di giustificare il tentativo di impedire a un ministro di esprimere le proprie opinioni. La premier critica coloro che pretendono di dare lezioni di democrazia senza conoscere le regole basilari.

Diverso è invece il punto di vista della leader del Partito Democratico, Elly Schlein, che, intervenendo a “In Onda”, risponde alle dichiarazioni della premier. Schlein afferma che nella democrazia è normale aspettarsi il dissenso e che non riguarda solo chi è al potere. Secondo Schlein, il confronto acceso e duro è parte integrante della democrazia, e le sembra surreale che il governo abbia problemi con ogni forma di dissenso. Inoltre, la leader del PD definisce “autoritaria” la forma di governo che attacca le opposizioni e gli intellettuali. Schlein trova anche “surreale” il fatto che ministri e deputati abbiano attaccato Nicola Lagioia, direttore uscente del Salone, per la gestione dell’episodio.

La stessa ministra Roccella ha criticato aspramente Lagioia, affermando che costruire una narrazione fantasy sulla realtà è eccessivo. Secondo Roccella, di fronte all’aggressione subita e al suo invito al dialogo rivolto ai contestatori, il direttore del Salone non solo non ha trovato il modo di condannare l’atto antidemocratico di impedire agli altri di parlare, ma ha addirittura attaccato coloro ai quali è stato impedito di esprimersi.

Ancora più dura è stata la parlamentare torinese di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, che ha attaccato pesantemente Lagioia. Montaruli ha sottolineato che la contestazione è continuata per un’ora e mezza con il beneplacito del direttore del Salone, che li ha persino definiti pacifisti senza dare alcuna indicazione di smettere e di ripristinare il pluralismo tanto decantato. La deputata FdI ha criticato la gestione di Lagioia, affermando che sta dimostrando di non saper gestire le persone che la pensano diversamente da lui e ha annunciato che festeggeranno quando se ne andrà. Questa è l’ultima edizione del Salone diretta da Lagioia: a partire dall’edizione del 2024, la giornalista del Foglio Annalena Benini prenderà le redini della kermesse dell’editoria numero uno in Italia, secondo la designazione ufficializzata dagli enti soci del Salone lo scorso aprile. La nomina di Benini rappresenta un nuovo capitolo nella direzione del Salone del Libro di Torino e si attendono con interesse le sue prossime mosse e iniziative per promuovere il mondo dell’editoria e favorire il dialogo tra gli attori del settore.

In conclusione, l’episodio della contestazione alla ministra Roccella al Salone del Libro di Torino ha scatenato una serie di polemiche e reazioni contrastanti. Mentre la premier Meloni lo ha definito inaccettabile e fuori da ogni logica democratica, la leader del PD Schlein ha sottolineato l’importanza del confronto e ha criticato il governo per la sua gestione del dissenso. La ministra stessa ha condannato il direttore del Salone per non aver preso posizione contro l’atto antidemocratico subito. La parlamentare Montaruli ha criticato duramente Lagioia per la sua gestione della contestazione. Inoltre, si è annunciato il cambio di direzione del Salone del Libro, con Annalena Benini che prenderà il suo posto a partire dall’edizione del 2024. Sarà interessante vedere come evolveranno gli eventi e quale direzione prenderà il Salone sotto la sua guida.