Una previsione terribile, quella fatta da Federmeccanica presentando un’indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica: “Con riferimento al decreto dignità, il 30% delle imprese del settore metalmeccanico non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere. Il 37% intende trasformarli in contratti a tempo indeterminato mentre un altro 33% si riserva di decidere, valutando la situazione alla scadenza”.
In una nota di Assolavoro, che parla di “stima prudenziale”, si afferma poi che sono circa 53.000 le persone che dal 1 gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro dalle Agenzie per il Lavoro perché raggiungeranno i 24 mesi di limite massimo per un impiego a tempo determinato. Secondo l’Huffington Post è l’effetto della circolare del Ministero del 31 ottobre che ha considerato compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Dignità.
Il primo commento arriva dal candidato alla segretaria del Pd, Maurizio Martina: “Il decreto Di Maio produce disoccupazione, altro che dignità. Secondo Federmeccanica il 30 per cento delle imprese non rinnoverà i contratti a tempo determinato ai propri dipendenti #ladridifuturo”.Istat, altro giro, altra mazzata al governo: “Torna a crescere la disoccupazione”