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Zelensky alla Camera, Feltri: “Doveva dimettersi, togliersi dai piedi”

Il discorso pronunciato da Volodymyr Zelensky in collegamento con il Parlamento italiano è stato accolto da consensi quasi unanimi. Persino Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno applaudito al messaggio di pace lanciato dal presidente ucraino. Ma non tutti la pensano così. Oltre ad alcuni parlamentari assenti per protesta, è Vittorio Feltri ad occuparsi di smorzare gli entusiasmi tricolori per Zelensky. Nel suo editoriale, il direttore di Libero si chiede perché non si sia dimesso dal suo ruolo già dopo il primo giorno di guerra.

Vittorio Feltri

“Questa mattina Zelensky ha parlato alla Camera. – spiega Feltri nel suo editoriale – Tutto il Parlamento è stato ad ascoltare l’intervento del presidente ucraino, il quale non ha certo detto nulla di nuovo. Ha praticamente ricostruito quello che è successo nel suo Paese. Un Paese ormai sbriciolato, distrutto dalle bombe e che, se si va avanti con questa guerra, rischia proprio di scomparire dalla faccia della terra. – ci va giù duro il giornalista – Ma la cosa che Zelensky non ha detto è il motivo per il quale non si è dimesso dopo qualche giorno di guerra. Oggi siamo al 27esimo. Quindi avrà avuto anche tempo per meditare e avrà visto che il suo Paese è stato massacrato. Che ci sono milioni migliaia e migliaia di vittime”.

ANSA/ALESSANDRO DI MEO

“Tra l’altro, una cosa che non si dice mai, è che gli uomini ucraini dai 16 ai 60 anni sono obbligati a battersi nell’esercito. – attacca Vittorio Feltri – Perché è un ordine superiore a cui bisogna obbedire, quello di partecipare alla battaglia. Il che non mi sembra molto democratico. Sarebbe stato molto meglio che Zelensky si fosse dimesso subito dopo che il primo cannone ha cominciato a sparare. E quindi lasciare il campo libero per facilitare le operazioni di pace che sarebbero state molto semplici se lui si fosse tolto dai piedi. Invece insiste col fare appello all’eroismo del popolo ucraino che non riesco a capire se sia obbligato a fare l’eroe, o siano eroi per scelta personale”.

“Il nostro Zelensky ha insistito nel sostenere questa battaglia, pur sapendo che è destinata ad essere persa dall’Ucraina. Perché le forze della Russia sono notevolmente più forti. – affonda ancora il colpo Feltri – Ma intanto il Paese è andato a pezzi e questo non mi sembra un bel risultato per lui. Doveva cambiare politica e fare in modo di trovare un accordo con la Russia per evitare il disastro che invece è lì sotto gli occhi di tutti. Io mi auguro che qualcuno lo dica al signor Zelensky. Ma invece ha visto che anche nel nostro Parlamento sono tutti proni, pronti ad applaudire all’eroismo del popolo ucraino”, conclude.

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