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“Basta con la Shoah, avete rotti i cog**”. Vittorio Feltri così sugli ebrei. E poi: “Chisenefrega dell’Italia

Un intervento “a modo suo” che ha scatenato la rabbia di tanti utenti, quello di Vittorio Feltri. Che, mai pacato nei toni, durante un collegamento con La Zanzara su Radio 24 ha parlato così degli ebrei, al culmine di una lite con David Parenzo: “E Madonna, sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah, ma basta. Per l’amor di Dio. Non se ne può più”. Poco più di tre settimana fa proprio il quotidiano diretto da Feltri aveva fatto clamore per il titolo: “Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay”.

E ancora, a testimonianza di un periodo particolarmente irrequieto (in cui forse Feltri è alla ricerca di un po’ di notorietà, dicono i maligni), una prima pagina di una decina di giorni fa dal titolo “Comandano i terroni”. Come racconta il Fatto Quotidiano parlando della più recente delle sue uscite, Feltri ha sbottato in radio: “Lavoro della dieci di mattina, non sarò libero di andare a mangiarmi un boccone e bere un po’ di champagne? Alla faccia di Parenzo. Ma che te frega, Parenzo, perché voi ebrei non bevete lo champagne?”.“Bevetelo sto champagne – ha proseguito Feltri – così sareste un po’ più allegri e non mi rompereste i coglioni con la Shoah. E Madonna, sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah, ma basta. Per l’amor di Dio. Non se ne può più”. Feltri non ha risparmiato poi Silvio Berlusconi: “Qualcuno dice che gli italiani erano rincoglioniti quando votavano Berlusconi. Berlusconi alla fine con tutti gli anni di governo non ha fatto un cazzo, poveraccio. Lui era anche pieno di buona volontà, voleva fare la rivoluzione liberale poi l’ha affidata ad un socialista, cioè a Tremonti. Come affidare l’Avis a Dracula”.Difeso, invece, il consigliere di Fratelli d’Italia che voleva distribuire frittelle solo a bimbi italiani: “Uno non può nemmeno distribuire le frittelle a chi cazzo vuole? L’anno scorso questo signore diede le frittelle pure ai bambini stranieri. Quest’anno no, non mi sembra il caso di aggredirlo”. Conte, infine, definito “un po’ burattino, perché sappiamo che dipende sia da Salvini che da Di Maio”. E la chiosa a effetto: “Ma poi chi se ne frega dell’Italia”.

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