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Fenomeno infuencer parassiti, la rivolta: “Anche turisti chiedono lo sconto in cambio della recensione positiva”

Aumenta il fenomeno infuencer parassiti. Ammettiamolo, chi non ha mai dato un occhiata alle recensioni di un determinato prodotto o servizio prima di prenotare o acquistare qualcosa. Il fenomeno delle recensioni online fatte dai clienti stessi è un fenomeno ampiamente diffuso. In fondo chi è più adatto a consigliare un prodotto o un servizio se non chi lo ha provato prima di te? Le recensioni sul web sono così importanti per i consumatori odierni che condizionano pesantemente sulla scelta di acquisto o meno. Va da sé che una recensione positiva basta a dare una spinta alla reputazione e quindi anche alle entrate economiche di un’azienda. E questo avviene ancor di più se la persona che recensisce positivamente è anche una persona famosa sul web. Questo modus operando lo conoscono bene gli influencer, che ormai sempre più spesso in cambio di una recensione positiva, scroccano i loro prodotti e servizi gratis alle aziende. Nel campo della ristorazione però, a questo modo di fare alcuni chef non ci stanno più. Come il caso dello chef messicano Edgar Núñez che, la scorsa estate, ha definito “scrocconi internazionali” tutti quegli influencer che chiedono cene gratis mangiando a sbafo promettendo in cambio una recensione positiva sui social.

Ad analizzare il Fenomeno infuencer parassiti è Il Messaggero, che ha ripercorso alcuni casi di ristoratori e albergatori che hanno rifiutato di piegarsi a questo meccanismo. Uno dei casi più recenti è quello dello chef stellato Lele Usai, che ha pubblicato la richiesta ricevuta da una blogger, in cui chiede un pranzo gratis per un gruppo previsto di 5-7 persone in cambio di promozione sui propri profili social. “Se vorrete venire presso uno dei nostri ristoranti ne saremo lieti, ma sia chiaro: pagherete il conto come tutti i nostri ospiti. Questo vi consentirà anche di essere liberi quando racconterete sui vostri canali l’esperienza fatta da noi. Si chiama onestà intellettuale senza conflitti d’interessi”, ha replicato Usai in un post diventato virale.
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Chef in rivolta contro influencer
Di Fenomeno infuencer parassiti ne ha parlato di recente anche Francesco Facchinetti: “Questa moda allucinante dei personaggi famosi che vanno in giro a scrocco deve finire, basta”, ha affermato Facchinetti su TikTok. Se il fenomeno è così diffuso, però, è anche perché molti ristoratori e albergatori non possono fare altro che piegarsi a questo genere di richieste. Come ha riportato il Messaggero, Alessandro Circiello, portavoce di Federcuochi ha affermato: “Il rapporto con gli influencer può essere utile per alcuni ristoratori. A chi, poco noto, apre un’attività può essere utile vederla promossa da chi ha molti contatti. Lo è meno per gli stellati che hanno già un pubblico preciso”.


Fenomeno infuencer parassiti: anche i turisiti vogliono lo sconto
Dagli chef in rivolta contro influencer, si sta passando anche alla rivolta di altri settori. Sì perché il fenomeno degli influencer parassiti, sta pian piano colpendo anche quelle categorie che influencer non sono ma che minacciano lo stesso la recensione positiva o negativa in base al tipo di convenienza ricevuta dall’attività. Ad esempio, come ha raccontato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, “In alcuni alberghi, ci sono clienti, per lo più stranieri, che, al momento di pagare il conto, chiedono uno sconto consistente, minacciando recensioni negative online alla struttura in caso di rifiuto”. Come ha riportato il quotidiano, questi clienti non sono influecer, ma semplici turisti. “Una recensione negativa si bilancia solo con molti giudizi positivi – ha spiegato Bernabò -. Se un albergo è grande e ha grande seguito online, la questione è pressoché irrilevante, ma se è piccolo o aperto da poco, il danno può essere considerevole”.


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