Un’ombra dolorosa torna a incombere su uno dei casi più toccanti degli ultimi anni. La vicenda di **Chiara Poggi**, la giovane di Garlasco uccisa nel 2007, riemerge con un nuovo episodio che colpisce duramente la memoria della vittima e la sensibilità collettiva.
Questa volta, il clamore non è legato a sviluppi giudiziari, ma a un atto che sfida la decenza e mette in gioco l’etica: la messa in vendita online delle immagini dell’autopsia di Chiara. Un gesto che ha scatenato indignazione e dolore tra la famiglia e il pubblico.

La notizia della vendita di queste immagini ha provocato un’ondata di reazioni negative sui social media e nei commenti pubblici. Il dolore della famiglia di Chiara, già segnato dalla condanna definitiva di **Alberto Stasi**, viene ulteriormente aggravato da questa insensibilità.
Intervento del Garante per la Privacy
In risposta a questa situazione, il **Garante per la Privacy** è intervenuto con un provvedimento urgente per bloccare la diffusione delle immagini. L’Autorità ha emesso un avviso chiaro: chiunque violi la legge affronta gravi sanzioni. Questa azione dimostra la determinazione nel proteggere la dignità delle vittime e delle loro famiglie.

Un Richiamo al Rispetto e alla Dignità
Il caso continua a suscitare emozioni profonde. Non è solo una questione di cronaca, ma una ferita collettiva che richiede rispetto e sensibilità. La società è chiamata a riflettere su come trattare con dignità la memoria di chi non c’è più, evitando la spettacolarizzazione del dolore.
In questo contesto, la rapida risposta delle istituzioni sottolinea l’importanza di proteggere la dignità e il rispetto verso i defunti. La memoria di Chiara e di tutte le vittime di ingiustizia merita silenzio e rispetto.