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L’aria che tira, scontro Fiano-La Russa: “Non ho paura dei fascisti”

Rissa sfiorata, anche se a distanza, tra due ospiti di Myrta Merlino collegati con lo studio de L’aria che tira su La7. Si tratta del deputato del Pd, Emanuele Fiano, e del senatore di Fratelli d’Italia, Ignazio La Russa. Fiano critica il recente comizio di Giorgia Meloni in Spagna facendo un riferimento che non piace affatto a La Russa. Ne nasce una baruffa che la conduttrice riesce a stento a sedare.

Fiano e La Russa a L’aria che tira

La Merlino manda in onda uno spezzone del comizio ‘sovranista’ tenuto da Giorgia Meloni il giorno prima in Spagna. “Quando sento parlare della grande finanza internazionale mi vengono i brividi”, commenta sconsolato Fiano. “Fateli passare”, lo bacchetta un indispettito La Russa. “No, fatteli passare tu. Io mi faccio venire i brividi che voglio quando sento un comizio di estrema destra”, ribatte deciso il deputato Dem. “Ma che vuol dire che ti vengono i brividi se uno critica la grande finanza internazionale?”, insiste però il meloniano.

“Tu lo sai meglio di me cosa vuol dire”, replica Fiano lasciando intendere forse il riferimento non detto alla finanza ebraica. “Per quello è vergognoso. Perché tu conosci la nostra vicinanza a Israele. Tu sai della nostra vicinanza alla comunità ebraica. E vergognati di fare questo accostamento”, risponde La Russa che evidentemente ha afferrato il concetto sottinteso. Intanto la conduttrice prova a placare gli animi dei due contendenti. Ma inutilmente.

Calmati. Vergognati tu. Non alzare la voce con me. Non mi devo vergognare di niente. Sciacquati la bocca quando parli con me di ebrei”, ripete due volte Fiano alzando il tono di voce e perdendo definitivamente la pazienza. “perché l’ultima volta che hanno parlato con me di grande finanza internazionale hanno gasato dieci persone della mia famiglia”, aggiunge ormai fuori controllo. “Ma cosa dici? Ti ricordo che hai attaccato il capo della comunità ebraica milanese perché si è permesso di mandare una lettera”, lo accusa allora La Russa. “Io non ho paura di nessuno. Tantomeno dei fascisti”, conclude così la diatriba Fiano.

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