Una mossa preparata da tempo, quella di Matteo Renzi. Che ha lasciato il Pd dando vita all’ennesima scissione della sinistra italiana, deciso a parole a sostenere comunque l’esecutivo giallorosso e con la mano sempre tesa verso i vecchi amici dem. Operazione i cui semi erano stati gettati già non solo dal punto di vista politico ma anche da quello economico: basta guardare l’impennata di donazioni ai Comitati Azione Civile – Ritorno al Futuro dell’ex premier toscano.
Maria Elena Boschi, la ministra all’Agricoltura Teresa Bellanova, la viceministra Anna Ascani, i sottosegretari Ivan Scalfarotto e Salvatore Margiotta. Dal 20 agosto, data delle dimissioni di Giuseppe Conte da premier del governo gialloverde, “i democratici versano circa 36mila euro ai comitati di Azione Civile -Ritorno al futuro”. Un segnale evidente di come il piano renziano fosse già ben delineato, considerando come in precedenza i comitati non avevano mai superato i 4 mila euro mensili.
Una lista di donazioni che ad agosto ha visto intervenire Bruno Tommassini, stilista di lusso e tra i fondatori dell’Arcigay, Energas Spa, azienda che si occupa di distribuzione e vendita del Gpl, Ciemme Hospital Srl, impresa attiva nel commercio all’ingrosso di prodotti farmaceutici. Ma anche aziende green come Eco Iniziative Srl e Acqua Sole Srl. Tutti pronti a sostenere Renzi nella sua nuova avventura, senza troppo stupore.“Lascio il Pd, sostengo il governo”: la nuova vita di Matteo Renzi