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Un Grillo che non canta: il ritorno in Rai è un disastro, un flop tra mille polemiche

Un ritorno non troppo trionfale quello di Beppe Grillo nel palinsesto Rai, con gli ascolti che non hanno premiato il comico genovese e la serata a lui dedicata sulla tv di stato. In programma era una sorta di collage delle sue apparizioni, tutte raccolte sotto l’insegna “C’è Grillo”. Un evento accompagnato da una serie di polemiche per il compenso che avrebbe ricevuto, nell’occasione, la società titolare dei diritti dell’artista. E che non ha catturato le attenzioni del pubblico.

La trasmissione ha ottenuto infatti solo un milione 31 mila e 91 spettatori, per uno share del 4,34 per cento. Hanno seguito Grillo soprattutto i più anziani. Sempre in termini di share, la punta massima (5,74%) si registra tra gli uomini di età compresa tra i 45 e i 54 anni. Chi si augurava che il sud, compatto nel votare a favore dei Cinque Stelle durante l’ultima tornata elettorale, avrebbe seguito lo show è rimasto deluso. Tra Italia meridionale e isole si registra il gradimento più basso, con uno share fermo al 3,58%.E il deputato Michele Anzaldi va subito all’attacco: “Lo share di Grillo è sotto la media di rete e il peggiore dei canali Rai e Mediaset. Freccero senza vergogna aveva giustificato la serata dicendo che serviva a far crescere ascolti, invece ha trascinato la sua rete in fondo alla classifica Auditel: ora si dimette?”. La prima serata televisiva è stata dominata dalla fiction Rai La compagnia del cigno (con il 23,34 per cento di share), seguita da Adrian (Canale 5) con il 10,56%.Meglio di RaiDue hanno fatto anche Italia 1 (con il film Run all night, 5,87%); Rete 4 con l’informazione di Quarta Repubblica (6,14%) e la terza rete pubblica con Presa Diretta (al 4,52%). Certo, il lunedì non è un giorno facile per gli ascolti televisivi. Ma lo show di Grillo fa peggio degli ultimi eventi tv che RaiDue ha proposto di lunedì, alla stessa ora, nelle ultime settimane.

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