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Foggia, arrestato il sindaco della Lega: è accusato di corruzione e tentata concussione

Altre brutte notizia in casa Lega sul fronte giudiziario. È stato infatti arrestato e posto ai domiciliari con le accuse di corruzione e tentata concussione il sindaco (dimissionario) di Foggia, Franco Landella. Come riporta Il Fatto Quotidiano, “l’arresto è stato eseguito questa mattina al termine delle indagini condotte dalla Polizia di Stato di Foggia e dal Servizio Centrale Operativo, con il coordinamento della Procura di Foggia, che hanno visto l’esecuzione di misure cautelari anche nei confronti di altre quattro persone, tre amministratori locali e la moglie di Landella, Daniela di Donna, dipendente comunale, che è stata interdetta dai pubblici uffici”. (Continua a leggere dopo la foto)

Sono stati ritenuti tutti a vario titolo responsabili dei reati di corruzione e tentata concussione. “Landella, esponente della Lega di Matteo Salvini, è stato eletto nel 2014 e poi riconfermato nel 2019: ha dato le dimissioni dalla carica di sindaco del capoluogo dauno il 4 maggio scorso, proprio dopo gli ultimi arresti che hanno riguardato due consiglieri di Foggia, tra i quali anche l’ex presidente del consiglio comunale Leonardo Iaccarino già finito nei guai per un video che lo immortalava mentre sparava a salve con una pistola durante i festeggiamenti di Capodanno”. (Continua a leggere dopo la foto)

Lo scorso primo maggio era stata eseguita una perquisizione nella sua abitazione: “Gli uomini della squadra mobile avevano posto sotto sequestro i telefonini del primo cittadino e di sua moglie, oltre ad alcuni documenti. All’epoca lui non risultava ancora indagato ma il suo nome compariva nelle inchieste per infiltrazioni mafiose che in questi mesi si sono abbattute sul Comune di Foggia, tanto che è stata istituita una commissione parlamentare chiamata a studiare gli atti amministrativi per decidere se sciogliere il comune per infiltrazioni mafiose. Migliaia di pagine nelle quali spicca anche il nome dello stesso Landella”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Negli ultimi mesi la maggioranza di centrodestra a Foggia è stata spesso bersaglio delle inchieste. Oltre a Iaccarino, accusato di corruzione e peculato, nei guai sono finiti diversi consiglieri comunali. Come Antonio Capotosto, ai domiciliari con l’accusa di tentata induzione indebita. O l’ex assessore Bruno Longo, per una tangente da 35mila euro da un imprenditore che si era aggiudicato l’appalto per l’archiviazione dei dati informatici del comune. E ancora le inchieste hanno sfiorato anche Liliana Iadarola, intercettata in auto mentre parlava con il compagno Fabio Delli Carri”.

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