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Corrado Formigli: “Grottesche le regole per i talk, inviterei anche Putin”

Anche Corrado Formigli prende posizione nella polemica sulle presunte ingerenze russe nei talk show italiani. Il conduttore di Piazzapulita, al contrario del direttore del tg di La7 Enrico Mentana, è convinto che non si debba censurare nessun tipo di ospite. Formigli considera “grottesche” le regole che la Rai sta pensando di inserire nei programmi di approfondimento politico e rivendica il fatto di essere disposto ad intervistare persino Vladimir Putin, Adolf Hitler e Osama bin Laden.

Corrado Formigli

“Conoscevo le posizioni di Orsini contrarie all’invio di armi. In quel momento le portavano avanti in pochi. Era un punto di vista interessante. – spiega Corrado Formigli a Repubblica – E i talk vivono di punti di vista diversi. Non viene da quattro settimane. Ha scelto altri programmi. Ho sempre evitato di invitare ossessivamente lo stesso ospite. Sono sempre stato favorevole all’invio di aiuti militari all’Ucraina e quindi questo dovrebbe fugare ogni sospetto sul fatto che io mi sia fatto condizionare ‘dal lento lavoro di influenza della Russia’. Sono esterrefatto che si possa pensare che io prenda ordini dall’ambasciata russa. È da querela. Faccio il giornalista e sono artefice delle mie scelte”.

“Può darsi che i filo Putin prima fossero no vax, ma non mi convince l’equiparazione. – prosegue Corrado Formigli – E lo dico da inviato di guerra: raccontare un conflitto non è come narrare la pandemia, dove occorre affidarsi agli esperti e vaccinarsi. Se si vuole raggiungere la pace serve percorrere molte strade, anche impervie. E una pluralità di voci può aiutarci a trovarle. Cristiane Amanpour ha intervistato Peskov, il portavoce di Putin, e mi pare che Mentana l’abbia mandata in onda. Io in trasmissione inviterei anche Putin”, provoca.

“Bisogna fare una mediazione, e non da megafono. Fare tutte le domande. Se avessi potuto io avrei intervistato anche Bin Laden. E se fossi vissuto nella seconda guerra mondiale pure Hitler. L’intervista a Lavrov è un grande colpo giornalistico. Le regole che vogliono mettere in Rai Sono grottesche. Chi le decide? Il politico di turno? Allora sì che diventiamo come la Russia. Quelli del Copasir Si saranno sentiti con Nathalie Tocci. Ma su, dai. È una barzelletta”, conclude Formigli.

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