Ogni tanto è bene riportare alla mente la storia di una grande donna che ha cambiato l’Italia: Franca Viola. Aveva 17 anni quando, nella notte di Santo Stefano del 1965, venne rapita insieme al fratellino di 8 anni, segregata in casa e ripetutamente violentata per otto giorni consecutivi da Filippo Melodia, un ragazzo del posto. Dopo questa drammatica vicenda, il padre di Franca fu contattato dai parenti di Melodia: volevano costringere i genitori della ragazza ad accettare il matrimonio riparatore tra i due giovani. All’epoca quella era una pratica molto in voga e molto utilizzata. Ed è per questo che Franca ha cambiato la storia del nostro Paese, la sua cultura, la sua mentalità e anche il codice penale.
I genitori di Franca finsero di accettare, ma in accordo con la polizia, il 2 gennaio 1966 fecero intervenire gli agenti per liberare la ragazza, facendo arrestare Melodia e i suoi complici. Secondo la morale dell’epoca, una ragazza non più vergine a causa di uno stupro avrebbe dovuto necessariamente sposare il suo rapitore per salvare il suo onore e, soprattutto, quello della famiglia. Ci rendiamo conto? Probabilmente senza la tenacia e la forza di Franca Viola non sarebbe cambiato nulla per ancora molto tempo. Era il famoso articolo 544 del codice penale che garantiva il matrimonio riparatore. La legge permetteva di estinguere il reato di sequestro di persona e violenza carnale ai danni di una donna semplicemente accettando di sposarla.