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Franceschini e l’amore per i 5Stelle: “Costruiamo la casa con le pietre che ci siamo lanciati”

Il ministro della Cultura Dario Franceschini è intervenuto alla convention di AreaDem a Cortona. “Disse Mussolini: ‘Dobbiamo riuscire a trasformare la paura in odio’. Non vogliamo usare la parola fascismo. Ma siamo di fronte al massimo di pericolosità che può esserci in una democrazia occidentale nel 2019”. Le sue parole arrivano in concomitanza con le cronache da Pontida, dove in questo weekend si è tenuto il raduno della Lega.

“Sapete cosa ha detto Salvini poco fa? Che quel ragazzo ieri ha usato toni sbagliati, come se invece i contenuti usati contro il presidente Mattarella fossero giusti”, ha aggiunto Franceschini, riferendosi al “Mattarella mi fa schifo”, tuonato dal palco di Pontida per bocca del deputato del Carroccio Vito Comencini. “Questo è il clima che si respirava”.

“Questa era l’Italia che avevamo davanti. Avevamo il dovere politico e morale di fermare questo incubo. Lo dovevamo ai nostri figli ma anche ai nostri padri”, ha sentenziato il dem. Insistendo sul ruolo del governo istituzionale nato dopo la crisi, Franceschini lo ha definito “il trionfo della democrazia parlamentare. Altro che ribaltone – ha detto – prima governavano il primo e il terzo usciti dalle elezioni, ora il primo e il secondo”.

Senza dimenticare il passato a dir poco burrascoso con gli ormai alleati grillini, il ministro dei Beni Culturali ha detto: “Gli abbiamo detto che loro sono la Casaleggio e Associati e loro ci hanno replicato che siamo il partito di Bibbiano, cosa che ci ha fatto male”.

“Prendendo a prestito le bellissime parole di Erri De Luca, dobbiamo ‘costruire la casa comune con i sassi che ci siamo tirati contro'”. E se verso Salvini i toni non si sono placati con il tempo, verso il Movimento le parole sono di ben altra caratura: “Se i 5 Stelle hanno preso il 33% alle elezioni – ha aggiunto – allora vuol dire che abbiamo qualcosa da imparare da loro e che noi non avevamo capito”.

Uno degli argomenti più caldi in casa Pd è ormai lo spettro della scissione da parte dei Renziani. In attesa che chiarezza venga fatta dopo il convegno alla Leopolda, anche Franceschini è intervenuto a questo proposito: “Voglio dire a Renzi, non farlo, il Pd è casa tua e casa nostra, è di tutti. Il popolo della Leopolda è una parte del grande popolo del Pd. Non separiamo questi popoli, non indeboliamoci spaccando il partito”.

“L’Umbria è molto vicina”, ha detto, riferendosi alle amministrative e strizzando ancora una volta l’occhio ai 5 Stelle. “Io interpreto le parole di Di Maio (sul patto civico per la Regione, ndr) come un passo in avanti molto importante”.

 

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