Dario Franceschini non ci sta. Con l’avvicinarsi di una serie di passaggi chiave, dal Mes al dl Semplificazioni passando per il taglio delle tasse, il ministro della Cultura ci tiene a stroncare sul nascere le voci che vogliono un Pd sempre più insofferente nei confronti del premier Giuseppe Conte. Ribadendo che, piuttosto, un’alternativa all’attuale inquilino di Palazzo Chigi non c’è. E che questa maggioranza ha le carte in regola, nonostante le evidenti tensioni, per riuscire ad arrivare alla fine della legislatura.
Francheschini è poi entrato nel merito delle sfide che ora il governo si troverà di fronte. A partire dalla riforma fiscale: “A me non dispiace l’idea di una riduzione dell’Iva solo per chi usa metodi di pagamento elettronici al posto dei contanti. Nel decreto economico si devono differenziare gli interventi di sostegno a lavoratori e imprese, in base alle difficoltà dei vari settori. Per quelli più in crisi vanno allungati gli ammortizzatori sociali, incentivando anche la ripartenza delle aziende. Penso, per esempio, agli alberghi”.
Infine le Regionali: “È un controsenso politico che una squadra che sta governando il Paese insieme poi si presenti divisa alle Regionali. Non insieme contro la destra, ma gli uni contro gli altri. Politica e semplice buonsenso dicono che è un errore gravissimo e in questo senso vanno le parole di Conte e Zingaretti, sulle quali a Italia Viva e Movimento 5 S servirebbe un supplemento di riflessione”.Mes, tasse, decreti: Conte, sotto attacco, si prepara ad affrontare la settimana decisiva